Il capitano Basile, un ufficiale sempre pronto ad aiutare i poveri

La processione del SS.Crocifisso del 1980 qualche ora prima dell'omicidio del capitano Basile

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
in questi giorni difficili in cui riflettiamo sulle nostre fragilità, sulle nostre incertezze e sulla mancata festa del SS. Crocifisso, il pensiero commosso dei monrealesi è anche rivolto all’imminente 40° anniversario dell’efferato omicidio del Capitano dei carabinieri Emanuele Basile, avvenuto nella via principale della nostra città la notte tra il 3 e il 4 maggio 1980.

Del valoroso Ufficiale ricordiamo tutti il suo spiccato senso dello Stato, la determinazione ed il coraggio eroico nell’investigare e contrastare una pericolosa cosca mafiosa della nostra provincia, pur nella consapevolezza di rischiare la vita.
Indelebile è il ricordo degli spari, delle grida, dei rumori, dei volti impauriti ed angosciati dei tanti cittadini che affollavano le vie della città ancora in festa. Sono ricordi, immagini che rimarranno per sempre impressi nel nostro cuore e nella nostra mente.
A distanza di quarant’anni non si sono affievoliti, ma, anzi, ci addolorano sempre di più.
Essendo quasi coetaneo dell’Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, ho un ricordo nitido della Sua figura alta e possente: non amava coltivare intense amicizie ma aveva rapporti collaborativi e cordiali con le istituzioni civili e religiose locali. Era una persona molto seria e riservata, a volte taciturna, mostrava disponibilità e fermezza nello stesso tempo; sempre pronto ad aiutare i poveri che si rivolgevano a lui, era credente ed aveva avuto modo di manifestare in diverse occasioni la sua formazione cristiana frequentando, anche se saltuariamente, la vicina chiesa di San Castrense.
Negli anni scorsi per onorare la sua memoria la città ha intitolato al suo nome il Liceo classico, una piazza sita nei pressi di via Venero e la villa comunale.

Molteplici sono stati i progetti di educazione alla legalità realizzati dalle Istituzioni scolastiche locali . Nel tempo, infatti, è maturata sempre più la consapevolezza che occorre formare e tenere deste le coscienze per contrastare la mafia e la sua cultura di morte. E’ un impegno che le scuole hanno sempre più rafforzato con un percorso costante nell’acquisire dei principi e nel rispettare le regole, diventando così il luogo privilegiato per far prendere coscienza della complessa realtà che ci circonda.
In occasione del 40° anniversario della tragica scomparsa del Capitano Basile, spero che tutta la città voglia tributare il proprio doveroso omaggio alla Sua memoria e manifestare come sempre la propria partecipazione al dolore dei familiari. Purtroppo, in questa drammatica circostanza della pandemia, durante la quale sono proibiti i raduni e gli assembramenti, la manifestazione ufficiale promossa dalle autorità avrà probabilmente il carattere della sobrietà e dell’essenzialità. Auspico, però, che nel giorno della ricorrenza tutti possano partecipare alla suddetta cerimonia via streaming attraverso i social locali, così come con lo stesso mezzo “Monreale avventurosa ha potuto guardare cupida e gelosa così ricca eredità”.

Attraverso il mero ascolto e solo “ vedendo i sacerdoti portare ai piedi del Crocifisso le tristezze e le angosce degli uomini di oggi”, molti hanno avuto modo di riaffermare con commozione l’appartenenza alle proprie tradizioni civili e religiose.
Anche la cerimonia in memoria del Capitano Basile, ucciso da vile mano mafiosa, potrà essere un momento di silenzio, di ascolto, di meditazione, un momento nel quale saremo chiamati a sentire come nostro il dolore dei familiari.
Sarà anche questa una significativa occasione per ribadire la propria testimonianza di cittadinanza attiva e per dare impulso a un rinnovato impegno civile, ma soprattutto per manifestare il nostro doveroso e commosso tributo alla memoria di un Ufficiale dell’Arma, Medaglia d’oro al Valor civile, un Ufficiale che ha perso la vita nel compimento del proprio dovere e per l’affermazione di sommi ideali, civili e morali.