Integrazione, tolleranza e povertà: gli alunni della Guglielmo "interrogano" l’arcivescovo

Altra tappa della visita pastorale del presule. LE FOTO

MONREALE, 8 febbraio – Ieri mattina l'arcivescovo di Monreale, monsignor Pennisi si è recato nell’istituto Guglielmo II in visita pastorale, accompagnato dai parroci monrealesi, Nicola Gaglio, Antonio Crupi e Pasquale La Milia Ad accoglierlo l'intera comunità scolastica dell'istituto.

Al suo arrivo i ragazzi della secondaria di primo grado con i bambini della Badiella si sono esibiti in "Incontriamoci per pregare", un canto multi religioso scelto per l'occasione considerando che, in questa come in tante altre scuole, sono presenti studenti di diverse religioni. I bambini del coro della Mattarella, diretti dalla maestra Antonella Vinciguerra, si sono poi esibiti nel canto "Lo scriverò nel vento", che tratta il tema dell'integrazione dei popoli.

L'incontro è proseguito nell'aula magna dove, dopo i saluti di benvenuto del dirigente scolastico, Chiara Di Prima, monsignor Pennisi ha preso parola per spiegare ai ragazzi il vero significato e lo scopo di una visita pastorale. Per un'ora gli studenti delle classi prime della secondaria di primo grado hanno dialogato con l'arcivescovo ponendogli svariate domande.

Gli argomenti che sono stati toccati nel corso dell'incontro hanno affrontato temi di interesse generale, storico e sociale, come la posizione della Chiesa riguardo il genocidio degli ebrei, da poco commemorato nella giornata della "Shoah", o l'attività dell'Arcidiocesi nella lotta alla povertà e nell'aiuto a chi ha più bisogno.

Poi i ragazzi hanno voluto soddisfare qualche curiosità personale chiedendo al vescovo come si svolge il suo lavoro quotidiano e la sua giornata, oppure notizie sulla sua vita personale, la sua vocazione e persino sul Santo Padre, approfittando dell'occasione di poter dialogare con una persona che di certo ha avuto occasione di incontrarlo di persona più di una volta.

Alle domande, poste in maniera semplice e coerente con la giovanissima età degli interlocutori, il vescovo ha risposto con altrettanta semplicità, quasi fosse un nonno che parla con i nipotini, cercando di spiegargli nella maniera più comprensibile e leggera, fatti e concetti molto complessi e più grandi di loro.

Alla fine della giornata monsignor Pennisi si è soffermato a parlare dell'integrazione delle persone di cultura e religione diversa e dell'importanza dei valori trasmessi dall'educazione.L'educazione, infatti, se insegna sobrietà e giustizia, è lo strumento fondamentale tramite il quale ogni società raggiunge, come fine ultimo, la pace e la prosperità.