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Contro lo Studio De Santis finisce male: l’arbitro sospende l’incontro

Al 24’ della ripresa il direttore di gara ha emesso il triplice fischio sul punteggio di 2-2. LE FOTO

PALERMO, 28 gennaio – Non è stato un bel pomeriggio di sport quello vissuto oggi al centro sportivo “Mediterraneo” di Palermo, dove si è disputata la partita tra lo Studio De Santis ed il Monreale, valevole per la terza giornata di ritorno del campionato di serie C2 di calcio a 5.

Il match è stato sospeso al 24’ del secondo tempo, al termine di un parapiglia tra le due squadre che ha indotto il signor Dario Zangara della sezione di Palermo ad emettere il triplice fischio e mandare tutti negli spogliatoi. In quel momento le due squadre erano sul punteggio di 2-2, in virtù dei gol realizzati da Marco Casamento e da Michele Patti per il Monreale e da Franco e Cutrona (su tiro libero) per lo Studio De Santis.
La partita, come è scontato che sia, lascerà un lungo strascico di polemiche, poiché la decisione del direttore di gara ha lasciato tutti di sorpresa. Non tanto perché il clima fosse sereno, perché era di tutta evidenza che gli animi si erano molto surriscaldati, ma perché, come ha poi ammesso l’arbitro stesso negli spogliatoi, il match è stato sospeso per il venir meno del numero minimo di giocatori previsti dal regolamento in casa del Monreale. Soltanto a bocce ferme e quando già il triplice fischio era stato emesso da un bel po’, il Monreale ha appreso che tre dei suoi giocatori erano stati espulsi a causa delle intemperanze in campo: si trattava di Aruta, Patti e Di Simone, che l’arbitro avrebbe cacciato via, così come ha asserito, senza però notificare alcunchè ai diretti interessati (con l'eccezione del solo Aruta). Nessun cartellino rosso, infatti, era stato sventolato ai giocatori Patti e Di Simone, che soltanto negli spogliatoi hanno appreso di essere stati espulsi.

L’arbitro, al quale la partita era sfuggita di mano già da parecchio tempo, complice una direzione ampiamente deficitaria (su entrambi i fronti, attenzione), ha fatto sapere di non aver potuto estrarre i cartellini a causa del clima surriscaldato del campo. Una spiegazione che non ha convinto nessuno e che il Monreale, con ogni probabilità, contesterà nelle sedi federali, anche formalmente.
E poi, senza con questo voler nascondere responsabilità del Monreale, è apparso davvero strano che le espulsioni siano state comminate soltanto ai danni del Monreale, in un clima di degenerazione generale della situazione in campo. Se, cioè, ci sono state delle responsabilità (e ci sono state), sono da ricercare e da trovare su entrambi i fronti. In questi casi, ce lo dice l’esperienza, non c’è mai la ragione tutta da una parte ed il torto tutto dall’altro. Se una decisione di espellere qualcuno andava presa (magari estraendo il cartellino rosso, così come si fa di solito), andava presa salomonicamente in entrambe le direzioni.

Senza contare che, come testimoniano le nostre immagini, una parte di responsabilità del parapiglia finale (se lieve o grave lo stabilirà il referto dell’arbitro) sia da attribuire allo stesso presidente del club palermitano, Francesco De Santis, che in più di una circostanza non ha omesso di entrare i campo e di avere una parte attiva nella situazione concitata.
Tutta materia per il settore disciplinare della Federcalcio sul cui tavolo arriverà il referto del signor Zangara.
Al Monreale, stante la decisione dell’arbitro di chiudere anzitempo il match per mancanza del numero minimo di giocatori, l’esito della gara odierna verosimilmente costerà i tre punti, a meno che – ma queste sono solo supposizioni – la Federazione non decida per un eventuale errore tecnico, facendo ripetere la partita.
Quel che è certo è che il Monreale nei prossimi giorni farà sentire la sua voce nelle sedi opportune. Pur non sposando l’idea del complotto e volendo pensare sempre positivamente, la società farà di tutto per smascherarne un’eventuale organizzazione.