Contemplando il presepe: stupore e meraviglia

Riceviamo e pubblichiamo...

ALTOFONTE, 19 dicembre – Il Natale è la nascita di Gesù figlio di Dio che a Betlemme ha preso carne da Maria, adagiato nella mangiatoia “presepium”.

Il presepio, che storicamente inizia con San Francesco, non è una delle tante immagini natalizie, ma è l’immagine del Natale. Nel presepio vedo quell’avvenimento che ha dato origine e continua a dare senso alla festa che stiamo per celebrare. Non possiamo togliere il presepe, come si cerca di fare in nome di un presunto rispetto di chi non condivide la fede cristiana!
All’inizio dell’avvento, Papa Francesco ci ha fatto dono di una nuova lettera apostolica Admirabile signum, “Stupore e Meraviglia”, sul significato e valore del presepe. Lo stupore e la meraviglia infatti ci colgono quando visitiamo un presepe che ci fa comprendere il mistero del Natale. Papa Francesco ci ripropone con questa sua lettera la bella tradizione del presepe per le nostre case, per i luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e nelle piazze.

Dal lontano 1223 ogni anno si rinnova nel presepe il mistero del Natale: mistero d’amore tanto umano e tanto divino, ma così umano che parla a tutti:
- parla della vita che va accolta come dono di Dio, da custodire, difendere e favorire;
- parla di famiglia, di genitori, papà e mamma, che hanno voluto consacrarsi nel matrimonio per essere dono;
- parla di povertà, la condizione in cui vivono tante famiglie, e che ci viene ricordata da Gesù affinché possiamo farcene carico tutti noi. Penso anche alle tante famiglie oggi povere d’amore, dialogo, di gesti semplici di affetto. Gesù si è fatto povero per noi, ma l’amore riempiva di calore la grotta e i cuori di Maria e Giuseppe: auguro tutto questo per le nostre famiglie in questo Santo Natale.
I vari personaggi che mettiamo nel presepe, i pastori, le pecore, gli angeli e la stella cometa ci spingono a metterci in cammino per raggiungere anche noi la grotta per adorare Gesù, ma ci ricordano anche il compito della solidarietà che deve caratterizzare questo tempo di Natale, pronti a condividere il poco di ciascuno, affinché non manchi il necessario a quanti sono in difficoltà. Fermiamoci davanti al presepio e lasciamo che parli al nostro cuore, ci sarà una parola di vita per ciascuno di noi.
Inoltre, in questo Natale desidero ringraziare quanti hanno generosamente contribuito ai lavori realizzati per l’adeguamento liturgico dell’area presbiteriale della nostra chiesa e quanti, spero, ancora vorranno farlo per il completamento dei lavori. Ringrazio la Banca di Credito Cooperativo di Altofonte per il generoso contributo offerto per la realizzazione dell’altare. Il prossimo 9 febbraio 2020 vivremo un momento di grande fede con il nostro vescovo Michele, il quale verrà per la Dedicazione della chiesa e dell’altare. Fin d’ora Vi invito ad unirvi tutti nella solenne liturgia.
La grazia del Natale si rinnovi attraverso il presepe e, alla scuola di San Francesco, lasciamoci raggiungere dallo stupore e dalla meraviglia per glorificare Dio e rendergli grazie per il dono del Figlio Gesù. Con l’augurio di bene, pace e serenità per tutti voi.

*parroco della chiesa di Santa Maria d'Altofonte