Altofonte, ordinaria vita di pendolari in scatola: le sardine “ringraziano” per la comprensione

Ancora grossi disagi per chi usufruisce del servizio di trasporto dell’Ast. LE FOTO

ALTOFONTE, 16 marzo - Anche se i matti non credono di esserlo, pensiamo di non avere perso il senno scrivendo un titolo che normalmente potrebbe esserlo di un film di Antonio Albanese, ma riteniamo che per raccontare in sintesi quanto succede ogni mattina in piazza Falcone e Borsellino altro non potevamo scrivere.

Più volte abbiamo scritto dei disservizi dei servizi dei trasporti Ast che collegano Altofonte con Palermo sia in andata che in ritorno. Molti pendolari, studenti e lavoratori, più volte ci hanno segnalato l’insufficiente numero di autobus che dovrebbero trasportare chi ogni giorno si reca in città o ritorna in paese. Il problema nel corso dell’anno è stato tante volte “attenzionato” agli amministratori comunali e ai funzionari, e più volte essi, sono riusciti a interloquire con i dirigenti Ast ed ottenere promesse per l’eliminazione dei disservizi. Anzi, a seguito delle promesse, per alcuni giorni il problema è stato risolto. Ancora una volta purtroppo alle promesse non sono seguiti i fatti, o meglio sono seguiti solo per pochi giorni. Da oltre dieci giorni parecchi nostri lettori ci mettono nuovamente a conoscenza (con messaggi eloquenti del tipo “a quelli del comune non dà fastidio essere presi per … in giro da quelli dell’Ast …”) , che il numero degli autobus è tornato nuovamente insufficiente: dei 6 occorrenti sono rimasti disponibili solo 4, ed in particolare come testimoniano le foto allegate all’articolo i pendolari che vorrebbero viaggiare non riescono a salire sui mezzi, e se riescono viaggiano stretti come sardine in scatola senza potere disporre di uno spazio minimo sufficiente per effettuare un minimo movimento. Il problema più grosso riguarda coloro che fruiscono della corsa che è diretta in viale dei Picciotti. Così come assistiamo da più mattine, non tutti “gli aspiranti” viaggiatori riescono a salire sull’autobus e se riescono in molti rimangono a ridosso delle bussole, cosa vietata e pericolosa,creando pressione su di esse col rischio che si aprano mentre l’autobus viaggia. Inoltre tutti i pendolari che attendono lo stesso autobus nelle fermate di via Vittorio Emanuele e Piano Maglio vedono sfrecciare l’autobus davanti le fermate senza che il mezzo si fermi. L’identica scena si ripete ogni giorno per le corse di ritorno delle 13,30. Prima di scrivere l’ennesima volta del problema abbiamo verificato per più mattine la realtà dei fatti ed abbiamo segnalato a chi si deve adoperare per la soluzione.

Quando abbiamo fatto la prima segnalazione giorni fa abbiamo ricevuto in risposta che ci ha un po’ stupiti: e cioè che eravamo solo noi che “ci lamentavamo” dei disservizi e nessuno all’interno della casa comunale ne era al corrente. Cosa strana visto che tra impiegati, amministratori, consiglieri comunali, riteniamo che qualcuno di essi abbia almeno un familiare che usi i mezzi pubblici e che non tutti si siano imborghesiti. Quando abbiamo riproposto dopo giorni la questione un amministratore si era preso l’impegno di adoperarsi in merito.
Non vedendo che il problema era stato risolto sempre su segnalazione di diversi lettori, abbiamo chiesto ancora notizie e ci è stato risposto che il disservizio era stato segnalato mediante messaggi all’Ast, ma non avevano ricevuto ancora nessuna risposta. Senza volere eccedere nelle critiche, sapendo che amministrare è difficile e di conseguenza spesso cerchiamo di immedesimarci in chi ha delle responsabilità, ci permettiamo di nutrire il dubbio che chiedere la soluzione di un problema mediante messaggi non sia efficace e che quantomeno una telefonata, senza trascurare di ricorrere in primis a documenti ufficiali come pec o raccomandate, potrebbe portare ad un soluzione, si spera definitiva, del serio problema.

Ci permettiamo di osservare inoltre che un ente che paga regolarmente il servizio di trasporto dei pendolari ad un’azienda, deve esigere che il servizio corrisposto, sia qualitativamente ottimale e se non lo è deve cercare altre soluzioni affinché si garantiscano ai viaggiatori anche le minime condizioni di sicurezza, evitando si sperperi denaro pubblico per servizi non efficienti, e nel caso specifico evitando che molti studenti che sono in possesso di abbonamento, scoraggiati da quanto succede, viaggino come fanno, con mezzi propri o occasionali, perchè non è difficile osservare che 4 autobus, alcuni dei quali di modeste dimensioni, non possono trasportare ogni mattina nello stesso orario più di 400 studenti che ricevano l’abbonamento gratuito oltre a parecchie persone che si recano al lavoro.