Era latitante, ma faceva regolarmente il meccanico, 48enne arrestato ad Altofonte

(foto archivio Monreale News)

Giuseppe Di Maria dal febbraio scorso aveva fatto perdere le proprie tracce

ALTOFONTE, 10 giugno – La Polizia di Stato stamane ha arrestato ad Altofonte Giuseppe Di Maria, palermitano di 48 anni, soggetto destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo il 3 febbraio acorso, per le quali deve scontare un cumulo di pene ammontanti a 12 anni e 8 mesi.

Di Maria è stato riconosciuto in via definitiva quale appartenente ad una associazione a delinquere finalizzata ai delitti di estorsione, riciclaggio e ricettazione.
L’uomo, pluripregiudicato, nel febbraio del 2022, si era sottratto alla custodia evadendo dagli arresti domiciliari nel comune di Ficarazzi, e rendendosi irreperibile, faceva perdere le proprie tracce avvalendosi della collaborazione dei propri congiunti e di taluni soggetti a lui vicini per i quali in atto sono ancora in svolgimento ulteriori accertamenti.
Al fine del suo rintraccio, personale del Commissariato di Brancaccio avviava le attività di indagini dirette dal sostituto procuratore Giorgia Spiri.

L’attività esperita, consistita in servizi di pedinamento e appostamenti, effettuati anche nelle ore notturne, supportata da attività tecnica, consentiva di individuare nel comune di Altofonte il luogo ove Di Maria stava trascorrendo la latitanza e da dove, comunque, partiva ogni mattina per raggiungere il capoluogo ove continuava a svolgere regolarmente l’attività di meccanico.
Nella mattinata odierna i poliziotti, effettuato un capillare servizio di appostamento lungo il tratto stradale che da Altofonte porta a Palermo, sulla strada provinciale 5 all’altezza dello svincolo SS.124, hanno individuato Di Maria, a bordo di una autovettura Fiat Punto di colore bianco.
Una volta individuato, lo stesso è stato pedinato fino al centro abitato, allorquando il personale lo ha bloccato in sicurezza e senza clamore. L’uomo non opponeva resistenza e ammetteva di essere Giuseppe Di Maria, facendosi ammanettare per essere condotto in commissariato.  Dopo le formalità di rito, stato tradotto presso il carcere di Pagliarelli. e indagini proseguono alla ricerca di eventuali complici.