Altofonte, il tribunale dà ragione al comune: la gestione resta ''al Parco''

Il comune ha i requisiti per mantenere il servizio idrico integrato al posto dell’Ati

ALTOFONTE, 31 dicembre – Il comune di Altofonte va verso il mantenimento della gestione del servizio idrico integrato. In tal senso si è espresso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche avverso le delibere dell’ATI Palermo con le quali era stata negata all’ente la salvaguardia della gestione autonoma del servizio.

L’annuncio è stato dato ufficialmente ieri con grande emozione dal sindaco del comune parchitano, Angelina De Luca, nel corso della seduta del Consiglio comunale. L’aula a quel punto si è levata in un fragoroso applauso, a riprova di quanto la battaglia legale per mantenere la gestione della risorsa idrica rappresenti per i cittadini di Altofonte una questione identitaria. Il sindaco ha poi ceduto la parola al vicesindaco e assessore agli affari legali, Francesca Ciaccio, per illustrare all’aula le motivazioni dell’articolata sentenza.
“Il Tribunale delle Acque – ha detto il vicesindaco – dando ampiamente atto della fondatezza delle doglianze proposte dal Comune ricorrente - attraverso un doppio ricorso argomentato dall’avvocato Silvana Patanella con il supporto probatorio di una dettagliata consulenza tecnica a firma dell’ingegnere Gianluigi Pirrera - ha affermato che Altofonte possiede tutti i requisiti previsti dalla legge per mantenere la gestione del servizio idrico, dichiarando espressamente illegittimo il diniego opposto dall’ATI.

In particolare – ha proseguito Ciaccio – la sentenza ha finalmente riconosciuto che le acque della sorgente Santa Maria, le cui falde acquifere sono collocate nel bosco della Moharda e dunque in area soggetta a vincolo boschivo, sono dotate di elevata naturalità e qualità e che la gestione della risorsa idrica garantita dal Comune raggiunge livelli di efficienza tale da non giustificare il passaggio al gestore unico Amap.
Pertanto, in ragione dell’ottima qualità delle acque e della gestione efficiente del servizio, il Comune di Altofonte merita il riconoscimento della salvaguardia della gestione autonoma del servizio. Di conseguenza l’Ati Palermo è stata onerata di procedere al riesame della posizione del Comune di Altofonte, alla luce della riconosciuta sussistenza del possesso dei requisiti di legge operata dalla sentenza. Il Tribunale, infine, ha condannato l’Ati soccombente in giudizio al pagamento delle spese legali in favore dell’ente e ha ordinato che la sentenza sia eseguita a cura dell’Autorità amministrativa”.

Abbiamo raggiunto il vicesindaco, Francesca Ciaccio, che si dice molto soddisfatta del risultato raggiunto, perché la storica sentenza ottenuta con caparbietà dall’amministrazione rappresenta la vittoria di tutta la comunità di Altofonte in una battaglia identitaria che la contraddistingue da secoli. “Non ci siamo mai arresi alla perdita della risorsa più preziosa per la nostra identità e, secondo la tradizione già segnata dai nostri antenati, abbiamo combattuto con ogni mezzo previsto dall’ordinamento giurisdizionale per ottenere il risultato. L’Acqua ru Parco non si tocca!”.
Adesso non resta che attendere la deliberazione con la quale l’Ati Palermo dovrà adeguarsi alla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche riconoscendo la salvaguardia al comune di Altofonte.