Francesco Carpino, l'arcivescovo che aprì le porte del palazzo alla città

"E' casa vostra - diceva ai giovani - venite quando volete"

MONREALE, 14 dicembre – Quando nel giugno del 1963, si svolse il Conclave che elesse Paolo VI sul soglio pontificio, a conteggiare le schede che sarebbero state poi bruciate con la "fumata bianca" c'era l'ex arcivescovo di Monreale, monsignor Francesco Carpino.

Era lui il segretario del Conclave, quello che pronunciava il nome di Giovan Battista Montini ad ogni preferenza acquisita dal futuro pontefice, fino ad arrivare, una volta ottenuto il quorum, al fatidico "Habemus Papam".
Francesco Carpino era stato elevato al ruolo di segretario del Conclave da Giovanni XXIII due anni prima, dopo avere svolto per dieci anni, dal '51 al '61 il prestigioso ma difficile ruolo di arcivescovo di Monreale.

Dieci anni intensi dal punto di vista della vita culturale e religiosa della cittadina, durante i quali Monreale registrò un notevole fermento a tutti i livelli. Monsignor Carpino ne fu certamente coprotagonista, soprattutto rivolgendosi ai giovani del tempo, che stimolava nelle attività sociali e che lo consideravano un punto di riferimento. "Palazzo arcivescovile è casa vostra – diceva quando si trovava a dialogare con loro – Potete venire tutte le volte che volete". Ed i giovani di allora, aggregati nel gruppo della Fuci, coordinato da don Gino Bommarito, futuro arcivescovo di Agrigento e Catania, non se lo lasciavano dire due volte, invitando il vescovo, a loro volta, quando organizzavano qualche manifestazione, cui monsignor Carpino partecipava sempre con grande entusiasmo.

Poi, però, nel 1961 arrivò la "promozione" che per i giovani monrealesi voleva dire soprattutto "rimozione". Se, infatti, erano contenti di sapere che il loro vescovo occupava la poltrona di una sede più grande, dall'altro avevano la tristezza nel cuore, comprendendo che lo avrebbero perso.

Le cronache del tempo ricordano di una festa di commiato ricca di lacrime, ma anche di affetto, nella quale Erina Furnari, giovane "Fucina" di allora, dedicò al vescovo un'appassionata parodia che ancora in tanti ricordano.
Ma chi era monsignor Carpino? Nativo di Palazzolo Acreide nel 1905, completò i suoi studi a Roma, dove conseguì, presso la Pontificia Università Lateranense le lauree in filosofia e teologia e la licenza in diritto canonico. Fu ordinato sacerdote presso la Chiesa Madre di San Nicolò di Palazzolo Acreide nel 1927. Nel febbraio 1951 Pio XII lo promosse coadiutore dell'arcivescovo di Monreale Ernesto Eugenio Filippi, al quale succedette il 23 agosto dello stesso anno, dopo essere stato consacrato vescovo con il titolo dell'arcidiocesi titolare di Nicomedia.

Nel 1961 Giovanni XXIII lo elevò al ruolo di segretario del Conclave, con il ruolo di assessore della Congregazione Concistoriale di Roma. Nel giugno 1967, quindi, fu nominato arcivescovo di Palermo ed elevato alla dignità cardinalizia con il titolo di cardinale presbitero di Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana.

Il 17 ottobre 1970 si dimise dall'arcidiocesi di Palermo, assumendo altri impegnativi incarichi presso la Congregazione per i Vescovi, il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e presso il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Il 27 gennaio 1977 divenne cardinale vescovo di Albano e infine morì a Roma il 5 ottobre 1993.
A Monreale la notizia fu accompagnata da grande dolore: erano ancora tanti, infatti, che di monsignor Carpino ricordavano la forte carica umana e la grande apertura mentale.