''Non temete, questo è il vostro protettore'': San Castrense e la sua storia

“Non temete, questo è il vostro protettore”: San Castrense e la sua storia

MONREALE, 10 febbraio – In un quadro risalente alla fine del ‘600, conservato ancora oggi in cattedrale, possiamo vedere raffigurata la Madonna nell’atto di indicare San Castrense. Nel cartiglio compare scritto “nolite timere ecce protector vester’’, ovvero “non temete ecco il vostro protettore”: la Madonna indica così al popolo di Monreale il proprio protettore, San Castrense.

Alla vigilia della sua solennità intendiamo ricordare la vita del santo protettore di Monreale e vescovo di Cartagine, rievocandone la storia che è legata alla fondazione del duomo di Monreale da parte di re Guglielmo II. Fu, infatti, l’arcivescovo di Capua, Alfano, accompagnando a Palermo Giovanna d’Inghilterra, figlia di Re Enrico II d'Inghilterra e sorella di Riccardo "Cuor di leone", a portare come dono di nozze a re Guglielmo II il corpo di San Castrense senza la testa che rimase a Capua.

Ma la storia del santo, vescovo di Cartagine, è ben più antica e risale al V secolo d.C. Da ciò che conosciamo dalla tradizione, infatti, fu imbarcato, in occasione della persecuzione dei Vandali di Genserico, su una nave priva di timone affinché morisse in mare, ma miracolosamente riuscì a sbarcare sulle coste della Campania dove iniziò a svolgere il suo mandato episcopale.

Vescovo di Castel Volturno o di Sessa Aurunca, secondo ciò che ci è stato tramandato, le fonti ci narrano che guidò con amore e grande impegno pastorale i suoi fedeli. Come raffigurato nei pannelli musivi del duomo di Monreale, in vita liberò un uomo posseduto dal demonio e salvò una nave carica di persone in mare. Morì alla fine del V sec. d.C. tra i suoi fedeli che da subito lo venerarono in Campania e altri paesi. Fu ritenuto martire perché rappresentato in alcune pitture, rinvenute nel 1881 in una grotta a Calvi in provincia di Caserta, risalenti al VII secolo, insieme al martire Prisco.

Le sue reliquie si conservano ancora oggi all’interno del duomo di Monreale, nella cappella a lui dedicata, nella famosa urna d’argento che viene portata in processione nel giorno della sua solennità dalla chiesa di San Castrense al duomo, che fu fatta realizzare dal cardinale Cosimo Torres, nipote del cardinale Ludovico Torres, nel 1637.