Luigi Preiti, attentatore di Giuseppe Giangrande, condannato a 16 anni

L'accusa ne aveva chiesti 18. La figlia Martina: "Sono soddisfatta"

ROMA, 21 gennaio - Sedici anni di reclusione e' la condanna inflitta a Luigi Preiti, il disoccupato di Rosarno di 46 anni autore dell'attentato di domenica 28 aprile davanti a palazzo Chigi, mentre era in corso il giuramento del Governo Letta, in cui sono rimasti feriti tre carabinieri fra cui il brigadiere Giuseppe Giangrande.

Il gup del tribunale di Roma, Filippo Steidl, dopo due ore di camera di consiglio ha condannato Preiti a 16 anni ritenendolo capace di intendere e di volere al momento dei fatti cosi' come stabilito da una perizia. Il pubblico ministero Antonella Nespola aveva invece chiesto una condanna a 18 anni di reclusione.

Ad ascoltare la sentenza anche Martina Giangrande, figlia del brigadiere ferito che e' rimasto tetraplegico, che si e' costituita parte civile nel procedimento insieme agli altri due carabinieri feriti, il ministero della Difesa e l'associazione 'vittime del dovere'. La sparatoria avvenne alle 11, 34 del 28 aprile e vennero esplosi in tutto sei colpi con una beretta 7 e 65. Il primo a cadere a terra sotto i colpi di Preiti fu il brigadiere Giuseppe Giangrande, raggiunto al collo. Gli altri feriti sono l'appuntato Francesco Negri, colpito a una gamba, e Delio Marco Murrighile, il carabiniere che si vide solo perforare il giubbetto antiproiettile. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Preiti era giunto a Roma la sera precedente dalla Calabria e aveva trascorso la notte in un albergo nei pressi della stazione Termini.

"Sono molto soddisfatta per la sentenza" è stato il commento della figlia di Giuseppe Giangrande, Martina Giangrande. "E' una sentenza giusta, quella che ci aspettavamo - ha detto l'avvocato Eriberto Rosso, legale di parte civile nel procedimento - il giudice ha accolto tutte le richieste delle parti civili. Adesso aspettiamo di leggere le motivazioni e prendiamo atto che la sentenza ha ritenuto che Preiti ha agito in assoluta consapevolezza. Si tratta di tentati omicidi volontari".

"Aspettiamo di conoscere le motivazioni della sentenza e faremo appello". E' quanto ha dichiarato, invece, il difensore di Luigi Preiti, l'avvocato Raimondo Paparatti, dopo la lettura della sentenza."Il giudice - ha aggiunto il difensore - non ha riconosciuto le attenuanti generiche che comunque la procura aveva chiesto. Se ne avesse tenuto conto probabilmente la pena sarebbe stata piu' bassa".