Induzione alla prostituzione, 3 anni e 2 mesi a Giuseppe Mirto

Sentenza di primo grado contro l'ex capo della banda musicale di Monreale

MONREALE, 1 aprile - Era stato arrestato il 7 maggio dell'anno scorso con la pesante accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione. Adesso Giuseppe Mirto, 40 anni, ex capo della banda musicale di Monreale, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi.

La sentenza è stata pronunciata dal Gip Lorenzo Jannelli, al termine del rito abbreviato, che prevede uno sconto di pena di un terzo. Il pm Francesca Mazzocco aveva chiesto sei anni di reclusione.

Il Gip ha condannato Mirto relativamente all'accusa di induzione della prostituzione, ma lo ha assolto per il capo d'accusa dello sfruttamento. L'uomo, fin dal momento del suo arresto e del successivo interrogatorio di garanzia, sostenuto di fronte al pm Diana Russo, si era professato innocente. Adesso la difesa avrà 90 giorni di tempo per presentare ricorso in appello. Lo farà subito dopo la deposizione delle motivazioni della sentenza.

Secondo la tesi dell'accusa, accolta parzialmente anche dal Gip, Mirto avrebbe indotto un minore a compiere atti sessuali in cambio di denaro. I carabinieri lo avevano bloccato il 7 maggio scorso all'interno di un noto bar del centro storico cittadino. Le indagini erano state eseguite dai carabinieri della stazione di Monreale, guidati dal maresciallo Francesco Paolo Mineo, coordinate dal Gip Luigi Petrucci, che a carico di Mirto aveva spiccato un provvedimento di arresti domiciliari.

Ad avviare la macchina investigativa dei militari era stata le denuncia, avvenuta qualche mese prima, di un minore, che, accompagnato dal padre, aveva raccontato, senza risparmiare dettagli scabrosi, di numerosi incontri avvenuti l'uomo in alcuni locali un' po' "equivoci" di Palermo, solitamente frequentati da ambienti omosessuali e transessuali. Locali Mirto avrebbe frequentato solitamente, accompagnandosi con diversi ragazzi monrealesi, specie nei fine settimana.