Borgetto, impresa di calcestruzzi ceduta a prestanome: tre arresti

L'indagine è stata coordinata dalla Dda di Palermo. NOMI e FOTO degli arrestati

BORGETTO, 28 aprile – Tre persone sono state fermate dai carabinieri con l'accusa di intestazione fittizia di beni nell'ambito di un'indagine antimafia sulla cessione a prestanome di un'impresa di Borgetto che e' stata sequestrata. Si tratta "Euro calcestruzzi di Scrozzo Filippo & c. Snc", del valore stimato di 400.000 Euro. L'indagine, coordinata dalla Dda di Palermo, e' stata avviata nel 2012. Una quarantina i militari impegnati nell'operazione, con l'ausilio di un elicottero.

Le misure di custodia cautelare, emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, Fernando Sestito, su richiesta del procuratore aggiunto Vittorio Teresi, e dei sostituti Francesco Del Bene e Alessandro Clemente, hanno raggiunto Benedetto Valenza, 52 anni, condotto in carcere, Filippo Scrozzo, 57 anni, e Giuseppe Giaimo, 49 anni, sottoposti agli arresti domiciliari.

L'operazione si collega alle indagini "Benny" e "Benny 2", condotte dai carabinieri di Partinico e Monreale e conclusesi nel 2009 e nel 2012 con l'arresto di diversi imprenditori, operanti nel settore della produzione e trasporto di calcestruzzo, considerati prestanome di Benedetto Valenza, produttore di calcestruzzo, figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto ed eliminati il 21 aprile 1983 col metodo della lupara bianca perche' legati al gruppo di Gaetano Badalamenti, allora perdente nello scontro con i corleonesi.

Benedetto Valenza non e' stato comunque mai condannato per mafia, ma i carabinieri ritengono che fosse il riferimento per il calcestruzzo dei clan Vitale e Brusca e che cosi' le sue imprese si siano avvantaggiate sul mercato, raggiungendo una posizione di monopolio. Dalle indagini e' emerso che la ditta "Euro calcestruzzi di Filippo Scrozzo & C. Snc", ora sequestrata, era stata costituita due anni fa da Filippo Scrozzo, ex dipendente della ditta di calcestruzzo "Camilli Flora" di Benedetto Valenza, con una partecipazione del 50,50% e da Giuseppe Giaimo al 49,50 %, in un'area dove in passato operava un altro impianto di calcestruzzo.

Nei vari colloqui intercettati, e' emersa la costante presenza di Benedetto Valenza presso l'impianto di Borgetto, dove discuteva con Scrozzo e Giaimo di fatture e pagamenti ricevuti in assegni da clienti per la fornitura del calcestruzzo. Inoltre, vari imprenditori si rivolgevano esclusivamente a lui per contestare i prezzi e i pagamenti e per dirimere tutte le controversie economiche.