Superbonus 110%: il governo Meloni cancella le cessioni dei crediti e lo sconto in fattura

Pietra tombale su una grande opportunità

MONREALE, 17 febbraio – Il superbonus 110 per l’efficientamento energetico e la ristrutturazione edilizia delle case, dopo una iniziale e virtuosa spinta per la ripartenza economica del Paese nel periodo post pandemia, ha subito forti rallentamenti.

Il primo a manifestare una certa contrarietà è stato il governo Draghi. A determinare l’opera di smantellamento è giunto poi, nei mesi scorsi e fino a queste ultime ore, il governo Meloni. Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti a novembre hanno perfino anticipato di un anno la scadenza del superbonus per i condomini, riducendo da 110 a 90 l’aliquota detraibile, minando così alle basi l’affidabilità di una legge che garantiva ottime agevolazioni, coprendo per intero il costo dei lavori e perfino buona parte degli oneri bancari. Come era logico, tutto ciò ha contribuito ad ingenerare paure nel mondo delle banche e poi delle imprese che ormai sono al collasso, avendo anticipato enormi capitali senza poter monetizzare i crediti maturati in cassetto fiscale.

Non ci vuole l’arte di Pindaro per capire che il problema principale è invece la mancata monetizzazione dei crediti incagliati, che banche e poste continuano a liquidare col contagocce. Ovviamente sarebbe necessario intervenire su tale versante non solo con rassicurazioni normative ma anche con garanzie economiche reali. Altresì sarebbe molto importante colpire gli strozzini e le società finanziarie improvvisate che cercano di banchettare sulle disgrazie di chi non ha la liquidità per andare avanti. Ma forse è proprio questo l’obiettivo del governo Meloni che o non capisce o è complice degli speculatori.
Resta il fatto inconfutabile che il blocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi rischia di provocare il fallimento di molte aziende che operano nel settore. Le conseguenze sarebbero catastrofiche e riguarderebbero tutti, dagli operai agli imprenditori, ai professionisti, ai commercianti, ai fornitori e perfino ai committenti. Ieri con decreto di massima urgenza, già entrato in vigore, il governo all’articolo 1 impedisce la cessione dei crediti a regioni ed enti locali che tempestivamente si erano organizzati per garantire questo segmento molto importante di economia. Ovviamente, e a questo punto meno male, il comune di Monreale, come la Regione non si erano attivati.

Ma c’è di più all’articolo 2 del decreto vengono cancellate due delle tre possibilità di pagamento fiscale previsto dal bonus: lo sconto in fattura e la cessione dei crediti a terzi. Per i cittadini resta la possibilità di anticipare per intero le somme dei lavori e portarsele poi in detrazione nel corso degli anni. Non ci vuole molto per capire che questi provvedimenti mettono di fatto fine a questa virtuosa esperienza. Infatti, dalle nostre parti gli “incapienti” sono tantissimi e, soprattutto nei condomini più numerosi, significherà non far più nulla, e bisognerà abbandonare il sogno a costo ridottissimo o nullo di ristrutturare ed ammodernare il proprio appartamento. In realtà, da ieri, tutti i bonus edilizi esistenti da attivare potranno solo detrarsi dalle tasse dopo aver pagato per intero i lavori.

Per fortuna tutte queste novità non saranno applicabili agli immobili plurifamiliari, ossia, ad ogni tipo di condominio che ha presentato la “cilas” entro il 16 febbraio e, dunque, ancora meglio se presentata entro il 25 novembre dello scorso anno. Inutile sottolineare che la maggior disgrazia è ormai il clima di incertezza e frustrazione che porta a ritardare l’avvio dei cantieri in condomini medi o grandi che finiranno per saltare per il subdolo calcolo dì quattro mani della politica. Per questo credo che sia venuto il momento di coinvolgere tutti i livelli istituzionali, le organizzazioni di categoria e quelle sindacali per giungere ad un impegno comune, per dare certezze alle imprese di poter concludere i lavori, poter incassare i denari legati ai propri cantieri e pagare i professionisti, gli operai e le maestranze coinvolte nelle lavorazioni. Speriamo bene.

* Amministratore di Raiexpert, società di Project Management