Fede, devozione e storia e tradizione con ''Si faccia foco et luminarie''

Presentato ieri in Collegiata il docufilm sul Santissimo Crocifisso realizzato da Massimo Palmigiano e Daniele Li Volsi

MONREALE, 18 febbraio – Fede, devozione, storia e tradizione s’intrecciano nella festa del Ss. Crocifisso di Monreale. I documenti custoditi negli archivi della Collegiata e in quello Storico Diocesano testimoniano della presenza del culto verso il Cristo Crocifisso.

È a partire da questo affascinante punto di vista che i fotografi e videomaker Massimo Palmigiano e Daniele Li Volsi hanno realizzato il docufilm “Si faccia foco et luminarie”: attraverso il racconto del direttore dell’archivio Storico Diocesano, dei confrati della Confraternita del Ss. Crocifisso, di un’insegnante, dell’arcivescovo e del sindaco di Monreale, esplora i vari momenti della processione che dal 1625 si svolge il 3 maggio di ogni anno.

Il docufilm, della durata di cinquanta minuti, è accompagnato dal brano “Corri o figlio” interpretato al pianoforte dalla pianista monrealese Silvia Vaglica e tradizionalmente eseguito per la novena del Ss. Crocifisso. “Si faccia foco et luminarie” raccoglie le immagini girate durante i festeggiamenti del 2023 con la collaborazione del dronista Gaetano La Colla.

L’opera è stata presentata ieri sera nel Santuario del Santissimo Crocifisso alla Collegiata di Monreale, in cui è custodito il simulacro, oltre ai due registi sono intervenuti: l’arcivescovo e il sindaco di Monreale, monsignore Gualtiero Isacchi e Alberto Arcidiacono; il rettore e vicerettore del Santuario del Santissimo Crocifisso, Don Nicola Gaglio e Don Luca Leone; il commissario e il responsabile del settore giovanile della Confraternita del Santissimo Crocifisso di Monreale, Pietro Maranzano e Giuseppe Messina e il direttore dell’Archivio Storico Diocesano, Don Giovanni Vitale.

La produzione del docufilm è la conferma della solida collaborazione tra i due registi, una collaborazione che inizia nel 2021 e che li ha portati a realizzare vari progetti visual. «L’idea di produrre il documentario per i festeggiamenti del Ss. Crocifisso – spiegano Palmigiano e Li Volsi - ci ha trovato concordi sin dall’inizio, avevamo voglia di realizzare qualcosa di unico ed originale. Così all’interno del progetto “Cùntu - visual tellers" è nato “Si faccia foco et luminarie”, frutto di oltre trenta ore di girato, che racconta il culto del Ss. Crocifisso di Monreale, dalla nascita fino ai tempi odierni, attraverso le testimonianze di chi ha vissuto e ancora vive con passione la festa.

Oltre il racconto ricco di dettagli, sono presenti le immagini dei documenti originali del 1600 che testimoniano la nascita del culto, fotografati e ripresi in altissima definizione. Il montaggio, durato oltre ottanta ore in nove mesi di produzione, è stato un passo importante per comporre in maniera coinvolgente un racconto che in diverse tappe accompagna lo spettatore dalla discesa del Crocifisso dal cappellone del Santuario, percorrendo tutto il percorso della processione fino al rientro in chiesa a tarda notte».

Al termine della proiezione del docufilm è intervenuto l’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi che ha sottolineato l'importanza del Crocifisso e della festa come momento per ripensare la nostra vita in modo nuovo: «Il modo in cui viene svolta la processione, attraversando le strade della nostra città, ci suggerisce un modo per cambiare Monreale – ha detto - per eliminare alcune cose che non vanno. È una grande occasione e i monrealesi hanno una responsabilità grande. Il volto del Crocifisso ci chiama a ripensare e a ripensarci dentro la storia in modo nuovo, perché il Crocifisso è un segno di contraddizione, di scandalo, di cambiamento. La devozione del Crocifisso in tutti questi anni è cresciuta, combattuta tra una nostra storia fatta di tradizioni e un annuncio di salvezza fatto dal Crocifisso, dobbiamo fare incontrare queste due storie perché quella dei nostri tempi possa cambiare».

«Il Crocifisso richiama ognuno di noi a vivere non soltanto un momento di festa ma è un’occasione per la comunità di ritrovarsi– aggiunge Alberto Arcidiacono, sindaco di Monreale - “Si faccia foco et luminarie” è il primo docufilm che va a toccare il cuore di ognuno di noi, il Ss. Crocifisso rappresenta qualcosa di unico che accompagna ogni famiglia e il pensiero dei monrealesi per cui ringraziamo i registi che hanno fatto questo splendido regalo».

Intanto maggio è alle porte e fervono già i preparativi all’interno della Confraternita Ss. Crocifisso di Monreale. «La festa del 3 maggio si avvicina e si è già messa in moto la macchina organizzativa – spiega Pietro Maranzano, commissario Confraternita del Ss. Crocifisso di Monreale - ma guardiamo anche al futuro al Giubileo 2025 e al 2026 anno in cui si festeggeranno i 400 anni del Ss. Corcifisso».

I passaggi storici del culto sono stati descritti all’interno del docufilm con dovizia di particolari da Don Giovanni Vitale che ha raccontato di alcuni ultimi documenti riportati alla luce grazie a una ricerca condotta nell’Archivio Storico Diocesano, insieme all’archivista Anna Manno.
«Il documento ritrovato è relativo alla visita pastorale condotta il primo gennaio 1710 all’interno della Chiesa Collegiata da Francesco Marchese, provicario e visitatore generale dell’arcivescovo Francesco Giudice, Cardinale di Santa Romana Chiesa. Il manoscritto ci rimanda notizie uniche e irripetibili non solo sulla descrizione dell’effige abbellita con i tre chiodi della Passione, con grosse pietre color rubino e il costato incrostato d’oro con pendenti di pietre di cristallo bianche e rosse, ma anche sulla elencazione dei sette veli di diversi colori, che coprivano il Crocifisso tutto l’anno, tranne in alcuni giorni specifici, quando veniva svelato ai fedeli, come pure nel tradizionale rito quaresimale chiamato della “Calata dei veli”, voluto proprio dall’arcivescovo Venero.

Nella stessa visita il Marchese nel fornirci anche la descrizione della sontuosa vara di legno indorata, a forma di monte ed abbellita con figure di angeli, attesta la presenza di quaranta uomini che a piedi scalzi e sulle nude spalle portano devotamente il Patruzzu amurusu».

“Si faccia foco et luminarie” sarà disponibile sul canale YouTube Cùntu. La première è in programma per oggi alle ore 18.