Alla Camera in discussione il riordino del settore dei giochi online

Passata un po’ in sordina, è attualmente in fase di esame presso la commissione Bilancio della Camera, lo schema di Decreto Legislativo riguardante il riordino del settore dei giochi online.

Se per qualcuno l’entrata in vigore del decreto (con l’ultimo esame fissato per il 22 febbraio 2024) potrebbe sembrare “normale amministrazione”, per il mondo dei PVR (Punti Vendita Ricarica) si prospetta un terremoto non da poco. Ma facciamo un passo indietro.

Secondo un recente studio, in Italia si stimano oltre 25 mila punti vendita ricariche con ben 8000 solo in Sicilia di cui 2500 nella provincia di Palermo! Parliamo dunque di un mondo lavorativo importante e ben radicato sul territorio, con diverse situazioni al suo interno.

L’importanza dei PVR nel tessuto economico italiano

Prima di analizzare come la nuova legge sul gioco potrebbe cambiare il mondo dei punti vendita ricarica, è bene differenziare tra PVR classici, ovvero quelli presenti in attività diverse da quelle verticali al solo gioco (come ad esempio i bar), da quelli presenti all’interno di attività licenziate ADM come le ricevitorie, le sale bingo e scommesse.

Se per i secondi il discorso normativo appare chiaro, per quelle attività tradizionali che scelgono di offrire il servizio di ricariche conti gioco (anche su più operatori) la questione si fa più delicata.

Integrare il servizio di PVR all’interno di un bar, ad esempio, non ha solo importanza da un punto di vista economico e sociale ma è, molto spesso, la “riserva di cassa” che permette di creare una situazione sostenibile per l’attività stessa (soprattutto in un periodo di forte crisi dove diversificare è fondamentale).

Da un punto di vista puramente sociale, soprattutto in un mondo post Covid dominato dall’online, l’importanza del PVR risponde direttamente alla domanda del mercato: aver la possibilità di ricaricare conti di giochi online in realtà certificate e monitorate!

Diversamente, il rischio di imbattersi in situazioni poco lecite è molto alto. Già solo nella provincia di Palermo, i PVR rappresentano una buona fetta del fatturato di molte piccole attività, cosa succederebbe se mancasse questa offerta? Come tutelare il giocatore ed allo stesso tempo creare norme con un senso logico?

Distribuzione geografica dei PVR in Italia

Pur riscontrando che alcuni concessionari (coloro che sono autorizzati alla raccolta online) lavorano di più nelle regioni di residenza, ci sono territori che raccolgono maggiormente rispetto ad altri.

Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, circa ⅔ dei PVR italiani si troverebbero al centro sud, con la Sicilia che si attesta al secondo posto dietro la Campania.

Al nord Italia, invece, Lombardia ed Emilia-Romagna si confermano le regioni con il maggior numero di punti vendita ricariche.

Cosa cambia con la nuova legge sui PVR?

Per capire meglio cosa si prospetta con questo nuovo decreto legislativo, e gli impatti per le attività palermitane in primis, prendiamo in prestito le considerazioni del team di Pvr.bet, la prima agenzia di servizi verticale al mondo dei punti vendita ricariche:

L’approfondita analisi condotta dal nostro team svela un panorama di cambiamenti significativi nel settore PVR, delineando una regolamentazione tanto attesa dagli operatori. Tuttavia, emergono una serie di preoccupazioni che sollevano dubbi sulla coerenza e l’applicabilità della normativa, suscitando riflessioni soprattutto in merito alla sostenibilità occupazionale del settore…”

Nello specifico, i due punti critici riguardano l’introduzione di un albo nazionale per tutti i PVR e l’introduzione al limite di 100 euro settimanali per tutte le ricariche.

L’introduzione dell’Albo PVR porta con sé novità importanti (...). I costi elevati e la burocrazia potrebbero rappresentare ostacoli significativi, complicando l’apertura di nuovi PVR ed aumentando l’onere finanziario per gli operatori esistenti (...). Potremmo assistere alla chiusura di tanti punti (...) è essenziale considerare soluzioni che velocizzano i processi e riducono i costi.”

Oltre alla questione dell’albo, una delle principali preoccupazioni riguarda la mancanza di tutele chiare per i giocatori ludopatici. I limiti imposti al contante e le restrizioni della ricarica limitata a 100 euro settimanali potrebbero indurre i giocatori a rivolgersi a canali fisici di raccolta non monitorati, o peggio a quelli illegali. Ciò aumenta il rischio di problematiche legate al gioco d’azzardo patologico, sollevando interrogativi sul reale impatto della normativa sul benessere dei giocatori.”

Insomma, non è solo una questione di normare un settore che sicuramente necessita di regole aggiornate, ma è anche una questione di carattere sociale: da Roma come hanno misurato questa parte?

Ci aspettiamo delle novità, e nel prossimo mese il dibattito si farà certamente più acceso: per chi fosse interessato ad approfondire tutte le novità attualmente in esame, vi invitiamo a consultare qui la guida aggiornata con le considerazioni sul prima e dopo le modifiche.