Domani in cattedrale il Giubileo della Misericordia e del Perdono

Dedicato a tutti i bambini vittime della violenza. Appuntamento alle 10

MONREALE, 17 marzo – Domani, con inizio alle 10, si terrà in cattedrale il Giubileo della Misericordia e del Perdono, organizzato dal Parlamento della Legalità, per ricordare tutti i bambini vittime della violenza.

Sarà celebrata messa, presieduta dall’arcivescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi. Sarà  presente  la  mamma  del piccolo  Giuseppe Di Matteo ucciso dalla mafia che reciterà una preghiera composta da lei, il sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri e numerose scolaresche. Nella circostanza monsignor Pennisi ha rivolto rivolgere questo messaggio:

Questa celebrazione eucaristica in cui rendiamo presente il mistero della passione, della morte e della risurrezione del Signore Gesù vuole esprimere il nostro profondo dolore, la nostra vicinanza alla signora Franca Castellese e a tutti i genitori delle vittime innocenti della criminalità mafiosa, ma anche la nostra speranza nella sconfitta della cultura della morte e dell'affermarsi della cultura della vita , della legalità e della solidarietà. In questa occasione vogliamo chiedere perdono per i tanti silenzi sulla condanna della mafia , che rischiano di trasformarsi in complicità e vogliamo invitare al perdono e rivolgere anche ai mafiosi l’appello alla conversione,cioè ad un serio cambiamento di mentalità e di vita..

La conversione non può essere ridotta a fatto intimistico, ma ha sempre una proiezione storica ed esige comunque la riparazione. Nel caso del mafioso, la conversione non potrà certo ridare la vita agli uccisi, ma comporta comunque un impegno fattivo affinché sia debellata la struttura organizzativa della mafia, fonte costante di ingiustizie e violenza.Urge formare una nuova coscienza basata sula moralità e la legalità per creare una reale cultura «antimafia».

L’educazione alla legalità va coniugata con l’educazione alla socialità e a una cittadinanza responsabile, nell’ambito di un’educazione globale alla pace. È compito della Chiesa sia aiutare a prendere consapevolezza che tutti, anche i cristiani, alimentiamo l’humus dove alligna e facilmente cresce la mafia, sia indurre al superamento dell’attuale situazione attraverso la conversione al Vangelo, capace di creare una cultura antimafia fondata sulla consapevolezza che il bene comune è frutto dell’apporto responsabile di tutti e di ciascuno. La lotta alla mafia passa, anche se non si esaurisce, attraverso un rinnovato impegno educativo e pastorale che porti a un cambiamento della mentalità e dei comportamenti concreti, a una profonda «conversione» personale e comunitaria che trova nell’annuncio della misericordia di Dio il suo fondamento”.