"Necessario un osservatorio contro la dispersione scolastica"

Alla "Novelli" la tavola rotonda su "Scuola in TrasFormAzione". LE FOTO

MONREALE, 4 giugno – Formalizzata stamattina la richiesta di ricostituire un osservatorio contro la dispersione scolastica a Monreale durante la tavola rotonda "Scuola in TrasFormAzione" che si è tenuta alla scuola "Pietro Novelli".

A formulare la proposta è stata la rete di scuole di Monreale ed Altofonte che ha chiesto al coordinatore regionale per la dispersione scolastica Maurizio Gentile di farsi latore presso il provveditore agli studi di Palermo, Marco Anello. "Abbiamo riscontrato la necessità – ha detto Maria Rosaria Buono, referente per la Novelli per la dispersione scolastica – che per la complessità del territorio sia necessario istituire questa struttura, l'osservatorio appunto, che faciliterebbe il lavoro della rete in tema di dispersione scolastica".
All'incontro di oggi hanno partecipato, oltre alla padrona di casa Chiara Di Prima, importanti personalità del mondo sociale e scolastico, come Rita Borsellino, sorella di Paolo, il magistrato ucciso dalla mafia 1l 19 luglio del 1992; Maurizio Gentile, coordinatore regionale per la dispersione scolastica, Susanna Di Salvo, coordinatrice dell'osservatorio distretto 11 di Palermo e Sarina Ingrassia, rappresentante dell'associazione "Il Quartiere", da anni impegnata nel recupero di giovani dalla strada. Presenti anche tutte le scuole del territorio, compreso Altofonte, con i dirigenti o rappresentanti degli istituti ed infine le due psicopedagogiste del distretto 11, Mariastella Guarino e Marisa Smiraglia.

La legalità e la funzione della scuola verso questa meta sono stati il fil rouge della giornata che è cominciata con la presentazione di un filmato con tutte le attività che gli alunni della direzione didattica "Novelli" hanno svolto durante l'anno nell'ambito del progetto "Legalità".
"Scuola in TrasFormAzione – ha dichiarato Chiara Di Prima – vuol dire dare una formazione ad un'azione responsabile intrisa di impegno, per diventare cittadini responsabili e consapevoli. Vogliamo regolare la frequenza scolastica dei bambini perché crediamo che la formazione sia un diritto dovere per tutti".
Ogni intervento, da Maurizio Gentile a Susanna Di Salvo, compreso quello di Sarina Ingrassia, è andato nella direzione di tentare e riuscire, ove possibile, a raggiungere un unico obiettivo ovvero quello di creare una società più equa e più giusta; grazie anche agli operatori scolastici che con il loro servizio qualitativo e quantitativo creano una sinergia profonda volta a riuscire ad affrontare le problematiche sulla dispersione.
Infine, l'intervento più atteso è stato quello di Rita Borsellino, che ha avuto, come sempre, la capacità di parlare contestualmente al cuore ed alle menti di tutti i presenti. Il suo discorso è stato molto toccante, in particolare quando ha ricordato l'azione del fratello Paolo.

"Quando organizzo la mia agenda – ha cominciato la Borsellino – non dico mai di no alle scuole perché credo fortemente che la scuola svolga un grande compito di conoscenza e di trasmissione della memoria, quest'ultima intesa come l'affidare ciò che è accaduto nel passato, tenerlo vivo nel presente e trasmetterlo nel futuro. La cosa che mi fa piacere riscontrare è che dopo 22 anni dalle stragi del 92 il ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sia vivo in coloro che per età anagrafica non erano ancora nati. Da allora la scuola è cresciuta in fretta ed in modo eccellente nonostante tutte le difficoltà che incontra".
La Borsellino ha concluso il suo intervento citando alcune frasi del fratello: "Il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per cambiarlo"; "La mafia non deve essere la lotta della Polizia ma deve coinvolgere tutti", "Quando i giovani negheranno il consenso alla mafia questa non avrà più terreno fertile".