Un monrealese a Rio. Il menefreghismo allegro dei brasiliani

Un dubbio: “Le volevano davvero queste Olimpiadi?”

RIO DE JANEIRO, 13 agosto - E quando siamo al giro di boa, una domanda sorge spontanea: ma i brasiliani le volevano davvero queste Olimpiadi? Il dubbio viene. Partiamo dagli alberghi: le stanze non vengono rifatte tutti i giorni.

Alle volte dimenticano anche di fornirti gli asciugamani puliti e quando fai notare loro queste cose ti rispondono che sono mortificati, che sarà tutto a posto e poi in realtà non cambia nulla. Mi ha fatto sorridere il racconto di un collega. È andato al ristorante, ha chiesto carne e insalata in due piatti separati e gliel'hanno portati in un piatto unico. L'indomani stessa scena: "mi raccomando, non come ieri". "Sì, sì, sì". Di nuovo piatto unico. Ci stiamo ormai convincendo che di queste Olimpiadi non freghi loro niente al punto che ti prendono per i fondelli.

E dal punto di vista lavorativo le cose non vanno meglio. La rete wi-fi adesso va meglio ma i primi giorni tendeva a crollare e a tutt'oggi non è sempre stabilissima, negli impianti i volontari sono sprovvisti dei fogli con le informazioni sulle gare e i bus messi a disposizione per spostarsi sono poco frequenti e spesso in ritardo: per tornare al centro stampa dal canottaggio, perso quello delle 14.05, ho dovuto aspettare fino alle 15.45.

Alle volte sembra che, nonostante abbiano assegnato le Olimpiadi a Rio nel 2009, abbiamo organizzato tutto 20 giorni prima. Anche la storia della piscina con l'acqua verde la dice lunga...Per fortuna ai brasiliani non manca il sorriso: magari queste Olimpiadi non le volevano ma almeno provano a mantenere il buonumore.