Agnello al sugo: una cosa fatta bene, può essere fatta meglio

"Agneddu e sucu e finìu 'u vattìu"

A volte basta solo l'aggiunta di qualche altro ingrediente ed un pizzico di inventiva per fare in modo che una pietanza, possa trionfare ancora a tavola! Le ricette create per celebrare anche in cucina l'importante evento religioso della Pasqua rispecchiano i classici canoni della gastronomia isolana, a partire dalle regole del buon gusto, della fantasia popolare e del rispetto della ormai secolare tradizione.

La cucina contribuisce ad aumentare il tono della festa con il ritorno di ricette elaborate liberando così dai restrittivi canoni penitenziali quaresimali che imponevano, ad esempio, il divieto di consumare la carne. E' la Pasqua quindi probabilmente la festa che più di tutte dal punto di vista gastronomico contiene degli elementi-alimenti fortemente simbolici: l'agnello, la colomba, le uova...Alimenti, neanche a dirlo, che presenziano nelle case dei siciliani in smoderate quantità

E dopo Pasqua? Comincia il periodo, "epaticamente" faticoso, dello smaltimento di scorte ed avanzi.

L'agnello che ha un ruolo preponderante nella tavola siciliana durante il periodo pasquale è consumato in forma semplice, cioè cotto al forno insieme alle patate, oppure come base per altre ricette....Certo, probabilmente per via della nostra indole esagerata, questo è proprio uno degli alimenti che nel periodo post pasquale ci ritroviamo a dover "smaltire" in modo inversamente proporzionale al nostro desiderio ma...è o non è nostra comune morale " di necessità virtù?".

Ergo... Agneddu e sucu e finìu 'u vattìu!

Ogni dialetto ha le sue peculiarita', le sue "chicche" intraducibili, i suoi giochi di parole. Quando ebbi la "fortuna" di leggere "Lessico Famigliare", di Natalia Ginzburg, mi resi conto, per la prima volta nella mia vita, della grande importanza che hanno i dialetti e le parole famigliari, appunto...Essere siciliana, poi, ha completato il quadro della mia vita con forme verbali di espressione svariate e variopinte

Questa affermazione, indica la seconda concezione che il siculo ha dei grandi eventi sacrali. Per il siculo, infatti, la bellezza di una cerimonia viene valutata anche dalla quantità e qualità del cibo che viene distribuito al banchetto. La preparazione a tale evento (il banchetto) diventa realmente un rito che viene vissuto dall'inizio alla fine come se fosse l'ultimo pasto concessogli. E l'espressione sopra ricordata trae origine proprio dall'importanza che il siciliano conferisce alla convivialità nel senso più godereccio del termine.

Agnello e sugo, ed e' finito il battesimo, ricorda l'usanza di festeggiare il battesimo, specie del primogenito maschio, con grandi pranzi di molte portate. E, per tale ragione, un banchetto a base di solo "agneddu e sucu", era considerato povero. L'acredine con cui si sottolineava la poverta' del rinfresco, era pero' riferita anche all'eventuale tirchierìa di un padrone di casa, che, pur potendosi permettere un un piu' ricco trattamento agli ospiti, optava per un cerimonia essenziale. Il termine in questo caso quindi indicava (e indica), sostanzialmente, un evento atteso come grandioso, risoltosi in delusione.

Recentemente, inoltre, viene anche utilizzato analogamente a "lavarsene le mani" in riferimento a coloro che pur trovandosi in situazioni gravose e complicate adottano per incuria, superficialità o menefreghismo, atteggiamenti arroganti e di strafottenza.

Ad ogni modo, in riferimento alla nostra rubrica, questa espressione è semplicemente un modo per rendere gustosi ed appetibili gli avanzi di carne d'agnello che verosimilmente ingombrano ancora i nostri frigoriferi. Ed è, inoltre, una ricetta 2 x 1. Un unico alimento proteico, infatti, garantirà il pranzo domenicale :il sugo della preparazione sarà un ottimo condimento per un buonissimo piatto di pasta.

 

Ingredienti: Agnello, salsa di pomodoro, 1 cipolla grossa, 1/2 lt. di vino rosso per macerare la carne, 1 bicchiere di vino bianco, rosmarino, foglie d’alloro, sale, pepe nero o peperoncino, olio (q.b.).

 

Preparazione

Tagliare l'agnello a pezzi e lasciare macerare con del vino rosso per un'ora circa. Nel frattempo in un tegame mettere dell'olio extravergine ed una cipolla ben tagliata. Lasciare appassire e appena è ben dorata buttarvi i pezzi di agnello che avrete fatto sgocciolare dalla marinatura e farli rosolare da tutti i lati. Sfumate con il vino bianco alzando la fiamma per qualche minuto. Aggiungere quindi la salsa di pomodoro, 2/3 foglie d'alloro e qualche aghetto di rosmarino, sale e pepe. Lasciare cucinare a fuoco lento sino a completa cottura. 

Sfruttate il sugo per un condire un piatto di pasta e.... 'u vattìu nì finìu ri lussu!