Stamattina il sit-in delle due categorie locali: ''Zona rossa a Monreale? Gli unici a non lavorare siamo noi''. Arcidiacono: "Chiederò di passare in arancione da lunedì"
MONREALE, 30 aprile – Non si è fatta attendere molto la voce di dissenso di estetisti e parrucchieri locali che oggi – in segno di pacifica contestazione – si sono radunati di fronte il Palazzo di Città. Le ragioni della protesta, come agevolmente intuibile, vertono tutte sulla proclamazione, almeno fino al 5 maggio, della zona rossa nel comune di Monreale.
Inaccettabile, secondo la posizione da loro espressa ovviamente, la misura restrittiva che – al contrario della vicina Palermo, da qualche giorno ufficialmente in arancione – non fa altro che sommare ulteriori danni rispetto a quanti l'intero periodo pandemico non abbia già causato alle loro economie. Una rappresentanza di entrambe le categorie si è dunque ritrovata stamane davanti il Palazzo di Città, per poi essere ricevuta in Sala Rossa dal sindaco Arcidiacono.
"Da tre settimane le nostre attività sono chiuse - sono le parole dei manifestanti - la proclamazione della zona rossa nel nostro Comune è in balìa delle contraddizioni. Noi abbiamo dovuto smettete di fare il nostro lavoro, nonostante le spese che bisogna pur sempre sostenere, mentre molti altri esercizi continuano ad essere attivi e le condizioni di sicurezza non sono affatto rispettate ovunque. Si faccia chiarezza anche sui dati dei contagi, così da giustificare le misure"
"Se domani il dato sulla condizione sanitaria dovesse essere confortante come quello arrivato negli ultimi giorni chiederò di passare in zona arancione a partire da lunedì". Questa la risposta del sindaco Arcidiacono che, sfruttando le colonne di Monreale News, richiama all'attenzione e al buon senso tutta quanta la comunità.