fumetto di Stefano Gorgone
Carissimo direttore,
nei giorni scorsi l’organizzazione internazionale “Save the Children” che da tanti anni lotta per garantire ai piccoli un futuro, ha pubblicato l’ “Atlante dell’infanzia a rischio.”
Il report evidenzia che in Italia vi sono circa 1,2 milioni di bambini che vivono in una condizione di povertà assoluta, cioè senza i beni indispensabili per condurre una vita sociale accettabile. Difficili sono le condizioni abitative a causa della povertà economica, ma altrettanto grave è la povertà educativa soprattutto in Sicilia e in Calabria dove il tasso di dispersione supera il 20%.
Anche coloro che frequentano regolarmente la scuola sono a rischio. Ciò che preoccupa è lo scarso interesse verso la lettura di coloro che frequentano regolarmente la scuola. Il 68,7% dei minori in Sicilia non legge un libro oltre a quelli scolastici.
Ho avuto modo già in un mio precedente contributo di sottolineare che è molto importante imparare a “leggere in profondità” perché favorisce lo sviluppo del pensiero critico, la capacità di riflessione, la capacità di identificarsi negli altri.
Leggere su carta stampata o su schermo digitale provoca sostanziali differenze sullo sviluppo cognitivo dei bambini. Troppi stimoli digitali, soprattutto nei primissimi anni di vita, riducono la capacità di comprendere i concetti e, quindi, di memorizzare le cose importanti. Non sono pochi i genitori che lamentano un deficit di attenzione e di motivazione nei loro figli. La maggior parte dei pediatri e dei pedagogisti ritiene che i bambini imparino di più dalle esperienze e dalle interazioni con il mondo reale.
Tutti noi, però, sperimentiamo o abbiamo sperimentato la difficoltà di allontanare i nostri figli dagli strumenti tecnologici. Sembra che all’età di cinque anni il bambino abbia mediamente al suo attivo circa cinquecento ore di utilizzo delle tecnologie digitali, una cifra davvero considerevole. Una recente ricerca, poi, sostiene che in seguito i ragazzi arrivano a controllare lo smartphone in media una volta ogni sei minuti.
E’, comunque, responsabilità dei genitori vigilare affinchè i propri figli scelgano le applicazioni più adatte alla loro età e per un periodo di tempo limitato. Queste App dovrebbero riprodurre i contesti di vita quotidiana, sviluppare la dimensione creativa e l’interiorizzazione di regole e comportamenti.
In questa sede, però, voglio ribadire il mio invito a potenziare le biblioteche a cominciare da quella comunale dove si dovrebbero trovare le opportunità per sviluppare il proprio potenziale umano. Non sembra , infatti, che questo invito sia stato raccolto da chi di competenza.
Mi rivolgo, pertanto, alle associazioni del nostro territorio, a tutti i cittadini di buona volontà perché aderiscano alla grande campagna di promozione del libro e della lettura per lo sviluppo delle biblioteche scolastiche tuttora in corso fino al 27 ottobre prossimo, voluta dall’Associazione Italiana Editori e dai maggiori organi di stampa. Tutti possiamo acquistare un libro da donare ad una biblioteca scolastica.