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Dissesto finanziario, martedì la conferenza dei capigruppo

| Enzo Ganci | Politica

Si apre un tavolo per monitorare una difficile situazione

MONREALE, 12 gennaio – Pur facendo passare l’idea che il Consiglio comunale nella seduta di stasera possa decidere di aderire alla legge “SalvaNapoli” (con la maggioranza a dieci il sì non dovrebbe essere difficile), resta comunque sul tappeto la questione relativa alla dichiarazione di dissesto. Una procedura che, se Monreale non rientrasse tra i beneficiari dell’opportunità data dalla Finanziaria 2018, si renderebbe necessaria ad anche a breve giro di posta.

Per far fronte alla problematica e per monitorare la situazione il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Di Verde oggi ha convocato la conferenza dei capigruppo per martedì mattina. A partire da quella data in poi, pertanto, il problema “dissesto finanziario” sarà al centro di tutte le attenzioni.
Il Partito Democratico, come era già emerso ieri, vorrebbe che in agenda ci fosse già la convocazione di una seduta consiliare per assolvere ad un obbligo di legge che indica nel 18 gennaio la “deadline” oltre la quale il Consiglio sarebbe i difetto.

Difficilmente, però, soprattutto se stasera arriverà il disco verde all’adesione alla “SalvaNapoli”, la delibera di dichiarazione di dissesto approderà in aula adesso.
Quali sono, allora le ipotetiche tappe? Il 18 gennaio, come detto, scadrebbe il termine entro il quale dichiarare il dissesto. Dopo di che la Regione con ogni probabilità farebbe insediare un commissario ad acta, il quale dovrebbe dare 20 giorni di tempo al Consiglio per ottemperare alla normativa, scaduto infruttuosamente il quale, avverrebbe lo scioglimento. In partica, da oggi trascorrerebbe circa un mese.

Ed è in questo mese che Di Verde, assieme ai capigruppo dovrà tenere alta l’attenzione sul percorso da seguire, confidando nel fatto che parallelamente, nello stesso periodo, le idee potranno essere più chiare sulle chances di Monreale di rientrare nei benefici della “SalvaNapoli”. In pratica: se dovesse rientrarci ok. Si proverà a riscrivere il piano, pur con le difficoltà del caso. Se, invece, dovesse Monreale essere esclusa, a tamburo battente il Consiglio si riunirebbe per la dichiarazione del dissesto. In questo modo si potrebbe salvare senza rischiare lo scioglimento. Su tutta questa materia, però, non a caso, abbiamo utilizzato il condizionale, poiché ad oggi certezze non ce ne sono.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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