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Questione Ato Palermo 2, ancora una fumata nera, ma martedì si potrebbe "chiudere"

"Braccio di ferro" per la poltrona di presidente della società di scopo

SAN GIUSEPPE JATO, 22 maggio – La fumata al momento è nera. La speranza, però, è l’ultima a morire, anche se, inutile negarlo, la questione del passaggio dei lavoratori dell’Ato Palermo 2 alla società di scopo “Belice Impianti srl” è legata ad un filo sottile. Il giorno "buono" potrebbe essere martedì.

Tutto rinviato a lunedì, quando ricomincerà la “trattativa” che tutti si augurano possa approdare a buon fine. Oggi la giornata è stata intensa ed anche abbastanza agitata. I “malumori” sono cominciati stamattina, quando a San Giuseppe Jato, nei locali del municipio, si sarebbe dovuta tenere la riunione finalizzata al fitto del ramo d’azienda. Un passaggio fondamentale per consentire ai 258 lavoratori dell’ex Alto Belice Ambiente di non perdere il posto di lavoro. La firma, però, non è arrivata e perché arrivi la situazione deve delinearsi ulteriormente.

Va vediamo cosa è successo. Questa mattina una sessantina di impiegati Ato si era data appuntamento davanti il Municipio di San Giuseppe Jato, dove, come detto, era prevista la firma per l'affitto del ramo d'azienda alla società di scopo “Belice Impianti”. Negli uffici comunali di corso Vittorio Emanuele erano attesi il commissario straordinario Giuseppe Taverna, il curatore fallimentare dell'Alto Belice Ambiente, Cristina Bonomonte, e il presidente della Belice Impianti, Nazareno Salamone. Per quest’ultimo è stata però sollevata in assessorato una questione presentata come “incompatibilità di ruoli” (Salamone è, infatti, un dipendente del Comune di Corleone), ma che forse può essere meglio definita come “opportunità politica”. Salamone potrebbe lasciare. In questo caso la “trattativa” si sbloccherebbe definitivamente.

Di qui l’ennesimo impasse politico-burocratico. Il braccio di ferro è adesso tutto sulla nuova nomina. A contendersela sono l’assessorato regionale all’Energia e Servizi di Pubblica utilità e la Srr "Palermo Provincia Ovest". Da un lato il commissario Taverna, dall’altro Filippo Di Matteo. Entrambi pronti a mostrare i muscoli per imporre un “nome gradito”. In serata, negli uffici assessoriali di via Campania è stata avviata una nuova, difficile mediazione. “Non ci sono più alibi – avvertono i lavoratori durante l’assemblea permanente indetta da Cisl e Uil. A ciò si aggiunga che perché la procedura possa definirsi completa, manca ancora la delibera con l’impegno di spesa del Comune di Corleone, che, da quanto si apprende non avrebbe ancora provveduto, ma che potrebbe provvedere già lunedì mattina. Poi martedì si potrebbe “chiudere”.

Anche perchè la corsa è sempre contro il tempo, dal momento che il curatore fallimentare, in assenza di una situazione definitiva da parte di Comune e Regione, il 27 maggio potrebbe procedere con i licenziamenti dei dipendenti.
La tensione oggi è stata alta. Adesso è scattato il presidio ad oltranza dei lavoratori dell’Ato Palermo 2, che minacciano di impedire la raccolta dei rifiuti in 16 Comuni. A garantire il servizio sono ormai da mesi i dipendenti di ditte private incaricate dai sindaci con l’applicazione dell’articolo 191.