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Costruzione ex liceo "Basile": l'ufficio tecnico approva il progetto preliminare per la demolizione dei ruderi di via Cirba

Il costo di 271 mila euro sarà sostenuto dalla "Icla Costruzioni" di Pozzuoli

MONREALE, 26 giugno – Prende il via in maniera concreta la strada che porterà alla demolizione dei ruderi di quello che sarebbe dovuto essere il liceo “Basile”, il fiore all’occhiello dell’edilizia scolastica monrealese e che, invece, non è mai stato realizzato.

L’ufficio tecnico del Comune, infatti, con un documento a firma del suo capo Maurizio Busacca, ha approvato il progetto preliminare per abbattere quello che ormai, a tutti gli effetti, può essere definito come un “ecomostro” e che certamente deturpa il paesaggio, proprio a poche centinaia di metri, in linea d’aria, dal duomo normanno, prossimo patrimonio dell’Umanità.

Il progetto avrà un costo di 271 mila euro (di cui 162.359,94 per lavori e 108.640,06 per somme a disposizione secondo gli elaborati, del progetto, che però ancora non sono consultabili) che, come sancito nella sentenza della Corte di Cassazione del settembre 2013, saranno a totale carico della “Icla Costruzioni”, la ditta con la quale il Comune ha vinto una causa durata tantissimi anni.

La vicenda del lungo contenzioso con quella società Monreale News la ricostruì il 5 settembre del 2013, partendo dall’inizio, anno 1987, quando il Comune sottoscrisse un contratto per costruire il nuovo liceo classico "Emanuele Basile" in contrada Cirba, I lavori partirono presto, tanto che la Icla cominciò a ricevere le somme relative ai primi stati di avanzamento dei lavori, in gergo i cosiddetti "Sal" per un totale di 3,8 miliardi delle vecchie lire.
La società, però non rispetto alcune prescrizioni imposte dalla Regione, tanto che, proprio per questo motivo, il Comune decise la sospensione dei lavori. Sospensione, poi diventata definitiva. Passati alcuni anni, la Icla chiese i danni al Comune, avviando un’azione legale contro di questi.
Le cose andarono bene alla società campana nei primi due gradi di giudizio, poiché il tribunale in primo grado concesse a questa un risarcimento da un miliardo di vecchie lire.

A questa sentenza, però, il Comune fece opposizione in Appello, ma anche in secondo grado il tribunale si pronunciò sfavorevolmente nei confronti dell'amministrazione monrealese. Finalmente il verdetto della Cassazione, giunto nel 2010, con il quale la Suprema Corte ribaltò l'esito dei due precedenti gradi di giudizio, dando ragione al Comune. La "ratio" del pronunciamento degli ermellini stava nel fatto che, in assenza delle prescrizioni dettate dalla Regione, la concessione di questa doveva ritenersi inesistente, di conseguenza l'opera iniziata dalla Icla Costruzioni doveva considerarsi "abusiva", e, a ruota, il contratto sottoscritto, nullo. Ecco perchè la società edile fu condannata alla restituzione delle somme, che aveva già percepito.

Per quantificarle, però, la Cassazione aveva emesso un provvedimento di rinvio in Appello, necessario anche per definire le modalità di pagamento. All'individuazione di queste ultime si giunse nel 2013 con una transazione che vide la Icla Costruzioni versare mensilmente 75 mila euro nelle casse del Comune. La cifra, complessiva, 1,8 milioni di euro, è comprensiva degli interessi maturati nel frattempo e delle spese di demolizione che adesso la ditta dovrà sostenere.