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Mafia e appalti, associazioni e sindacati all'Ars: “Vari subito la riforma”

“I Deputati dicano da che parte stanno”

PALERMO, 6 luglio - “Troppe opere che crollano, troppi incidenti mortali nei cantieri, centinaia di chiusure di imprese e oltre centomila licenziamenti: l’edilizia in Sicilia sconta non solo le conseguenze della crisi, ma anche gli effetti di un mercato inquinato”.

Sono questi i toni iniziali della richiesta che le associazioni, tra le quali anche l'Ance Sicilia, ed i sindacati hanno formulato all'Assemblea Regionale, tracciando - senza mezzi termini - le linee di un sistema altamente inquinato dalla concorrenza sleale di imprese “opache” che risparmiano su tutto grazie alla mancanza di trasparenza e di controlli, alla corruzione e alla pressione della criminalità organizzata sulle procedure di affidamento dei lavori.

“Il disegno di legge di riforma degli appalti all’esame dell’Ars, - prosegue il comunicato a firma congiunta della Cgil, Cisl, Uil, Ance Sicilia, Confapi Sicilia e Anaepa-Confartigianato - frutto anche del lavoro prodotto in modo unitario dalle ventuno sigle fra sindacati, associazioni datoriali e dei tecnici professionisti riuniti nella Consulta regionale delle costruzioni, blocca i fenomeni delle “cordate” e dei ribassi eccessivi e rappresenta l’occasione per garantire finalmente l’accesso alle gare solo alle imprese sane che applicano le norme sulle forniture, che rispettano i diritti dei lavoratori e che investono sulla sicurezza nei cantieri.

Per i promotori dell'iniziativa, la richiesta ufficiale rappresenta quindi il punto di svolta, atteso dal comparto per uscire dalla crisi e ricominciare ad usare i termini “lavoro” e “assunzioni”, da perseguire per scongiurare che le polemiche sulla legittimità costituzionale della norma, finiscano per interrompere il dibattito a Sala d’Ercole. Con quest'intento, quindi, sindacati ed associazioni si sono riuniti d’urgenza nel fine settimana, lanciando il monito ai deputati dell’Ars, affinché approvino nella seduta di domani, 7 luglio, la norma, prima della finestra legislativa dedicata all’assestamento di bilancio.

A tal proposito dichiarano: “I lavoratori e gli imprenditori si aspettano che i parlamentari regionali tutti colgano senza indugio questa occasione storica e irripetibile di imprimere una svolta di trasparenza e legalità al settore delle opere pubbliche che finora in Sicilia è stato terra di conquista per bande criminali. Nel momento in cui il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, insiste sul fatto che la corruzione è un cancro radicato nella società che va combattuto senza tentennamenti, i deputati dell’Ars dicano chiaramente da che parte stanno e dimostrino concretamente, approvando il disegno di legge di riforma degli appalti in Sicilia, di volere alzare un argine contro l’infiltrazione della criminalità organizzata e i malaffari dei re delle ‘cordate’ e dei ribassi ‘magici’. Su questa norma i deputati dell’Ars si giocano la credibilità a livello nazionale riguardo alla lotta alla mafia e alla corruzione, all’impegno per la trasparenza e la legalità, alla salvaguardia dell’occupazione e della vita dei lavoratori”.