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Piana degli Albanesi, passa in Consiglio il piano di riequilibrio: il Comune evita il default

L'amministrazione comunale: "C'erano debiti per oltre 2,6 milioni di euro"

PIANA DEGLI ALBANESI, 21 luglio – C’erano debiti per più di 2,6 milioni di euro contratti per spese superflue, che, se il Consiglio comunale non avesse approvato il piano di riequilibrio, avrebbero portato il Comune al dissesto. Non è tenera l’amministrazione comunale di Piana degli Albanesi nei confronti di quelle precedenti. L’attuale giunta, con una nota dettagliata, snocciola le cifre dei debiti del Comune, che sono stati contratti negli anni scorsi e che stanno, via via, per essere ripianati.

A dire sì al piano di rientro è stato il Consiglio comunale, che nella seduta del 16 luglio scorso ha indirizzato la comunità albanese verso la strada del rientro, evitando la scure del taglio netto dei servizi, che un regime di “dissesto” avrebbe certamente comportato. Il piano, tra l’altro, ha evitato il licenziamento del personale precario.
“La situazione economica dell’ente – dice una nota diramata dal Comune – versa in condizioni disastrose a causa dei contratti stipulati negli anni passati che hanno ingessato la spesa, e dell’enorme mole di debiti derivante dall’attività amministrativa della Giunta uscente. Questa situazione è aggravata dai minori trasferimenti statali e regionali. La mole di debiti e passività pregresse ereditata, la maggior parte dei quali di relativi a spese superflue in quanto non riguardanti investimenti o opere indispensabili, è notevole ed è pari a 2.671.603 euro di cui .535.107 già ripianati in questi ultimi due anni.
Vediamoli, allora, questi debiti di cui parla l’amministrazione comunale: Costa degli Ulivi, un lussuoso albergo di Palermo vanta un credito di 4.389 euro per aver ospitato qualche personaggio che ha partecipato alla sagra del cannolo; la Damir 64.900 euro, per le campagne pubblicitarie delle manifestazioni “C’era una volta lo sballo” del 2007, “Sagra del cannolo” del 2008, “Cannoli&Friends” del 2009 e del 2012; Publikompass 15.500 euro per la promozione di diversi eventi; Grahm Associati 5.000 euro per il concerto di Mario Incudine; l’ARPA 13.000 euro; la ditta 5PV 10.700 euro per uno studio agronomico e tantissimi altri.
“Ingenti – prosegue la nota – sono i debiti legati alla gestione fallimentare degli espropri così come è avvenuto con la ditta Pizzuto, creditore con il Comune per la somma di 311.000 euro, le cui responsabilità della precedente amministrazione sono sancite nella sentenza n. 761/2013 del C.G.A. Sicilia che recita “Il comportamento dell’amministrazione comunale si colora ulteriormente di illegalità tenendo conto che la restituzione del fondo è stata espressamente sollecitata dalla ditta Pizzuto con la raccomandata del 17 marzo 2003, alla quale l’amministrazione, ben avvertita ormai dell’esistenza della sentenza del Tribunale civile di Palermo n. 2704/2002, non ha dato nessun riscontro. E’ seguita ancora un’ulteriore diffida della ditta Pizzuto rivolta al Comune al quale chiedeva la restituzione del fondo, quando è da presumere non fosse stata sul medesimo realizzata nessuna opera. Anche a questa ulteriore diffida non seguiva l’emanazione di nessun atto. Dai fatti sopra esposti il Collegio trae la convinzione che, diversamente da quanto opinato dal primo giudice, a carico dell’amministrazione comunale debbono ascriversi comportamenti illegali e di totale violazione dei doveri nascenti dalla sentenza del Tribunale civile e delle conseguenti richieste dei privati.”
Il piano di riequilibrio redatto dal ragioniere capo del Comune con l’ausilio del collegio dei Revisori dei Conti e con la collaborazione dell’esperto in materia di riequilibrio finanziario, Antonino Maraventano, nominato consulente del sindaco a titolo gratuito, prevede una serie di misure finalizzate al risanamento dei conti scandito in dieci anni, una scelta di responsabilità nell’interesse dell’Ente e dei cittadini. Tra le misure è prevista l’alienazione dei beni immobili inutilizzati, la lotta all’evasione tributaria, un’ulteriore riduzione relativa alle spese di gestione, la diminuzione del costo del personale dipendente in considerazione dei prossimi pensionamenti, l’accesso al fondo di rotazione che permetterà all’Ente di avere liquidità immediata e una dilazione dei debiti da pagare; inoltre l’Amministrazione ha già ottenuto la rimodulazione dei contratti in essere, in alcuni casi anche del 30% e 50%. Nonostante le difficoltà, l’aliquota della TASI non è stata determinata al massimo possibile del 3,3 ma è stata contenuta al 2,5 e la tassa dei rifiuti per i cittadini non subirà aumenti alla luce del contenimento dei costi ottenuti.

“Queste misure - dice il Comune - permetteranno di mantenere un alto livello dei servizi per la cittadinanza e per le fasce deboli, di riattivare la spesa, di poter aderire con eventuali quote di compartecipazione, come spesso previsto, ai bandi di finanziamenti regionali, nazionali ed europei e poter mettere in campo un’azione programmatica di governo che proietti Piana verso il futuro migliorando la qualità di vita dei cittadini, incrementi l’economia del paese e rilanci le bellezze paesaggistiche e culturali del territorio.
Nei prossimi anni si raggiungeranno numerosi obiettivi programmatici, che si andranno ad affiancare ai risultati raggiunti fino ad ora, quali: gli interventi di edilizia in fase di realizzazione in quasi tutti gli edifici scolastici; un alto livello di raccolta differenziata e un’efficienza del servizio che ha prodotto un basso impatto ambientale, cura e decoro di strade e giardini; un incremento dei flussi turistici legato ad iniziative di promozione territoriale svolte a costo zero facendo rete con le varie realtà associative locali interpreti di un nuovo protagonismo civico; importanti interventi di messa in sicurezza del territorio e di prevenzione del rischio idrogeologico attraverso la pulizia straordinaria di fiumi e canali svolta dall’Azienda foreste; si è riusciti, nonostante le difficoltà, ad affrontare con determinazione le emergenze idriche intervenendo su condutture e pompe di sollevamento nelle quali da anni non veniva svolta l’adeguata manutenzione. Tutto questo in un contesto di crisi generalizzata che vede gli enti gestori di acqua e rifiuti falliti, lo scioglimento della Provincia e la Regione Sicilia in forti difficoltà economiche.

Irresponsabile è stato l’atteggiamento dell’opposizione che, dopo aver contribuito per anni al disastro in corso, ha ritenuto di astenersi nel voto, senza avanzare alcuna proposta alternativa per salvare il nostro Ente, dimostrando ancora una volta di essere indifferente rispetto alle scelte importanti che riguardano l’intera comunità”.