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Bocciatura del consuntivo 2015? A casa sarebbe andato solo il Consiglio comunale

Il Cga fornisce il suo parere: la decadenza del sindaco solo al prossimo rinnovo

MONREALE, 21 ottobre – Chi dava addosso ai consiglieri di CambiAmo Monreale perché con il loro voto avrebbero “salvato” l’amministrazione comunale, dicendo sì al consuntivo 2015, alla luce dei fatti successivi probabilmente si sarebbe ricreduto.

Un’eventuale bocciatura del documento contabile dell’anno scorso, esaminato dal Consiglio nella seduta del 4 ottobre, non avrebbe mandato a casa la giunta Capizzi, seppur con le modalità previste della legge, ma avrebbe fatto concludere solo l’esperienza consiliare, lasciando quindi sindaco e giunta al loro posto, ma facendo decadere dalla loro carica i soli consiglieri.

E’ questa, almeno, l’interpretazione data dal Consiglio di Giustizia Amministrativa, al quale si era rivolto il presidente della Regione, Rosario Crocetta per interpretare correttamente la circolare attuativa dell’assessore regionale alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri relativa alla legge 17/2016 che sulla materia ha modificato quella vecchia, la 35/97.

Secondo il pronunciamento del Cga, pertanto, soltanto a partire dal prossimo rinnovo dell’organo e pertanto dalla prossima consiliatura, scatterà la mannaia della doppia decadenza (sindaco e Consiglio), come prevede la nuova legge. La consiliatura attuale, invece, nel giudizio dei giudici amministrativi, è ancora sottoposta alla vecchia legge secondo la quale è il solo organo consiliare a decadere.
Morale della favola: ammesso di trovarsi di fronte ad una decadenza, cosa che peraltro non sarebbe stata automatica, questa avrebbe riguardato il solo Consiglio comunale, che sarebbe stato sostituito fino al termine del mandato di Capizzi da un commissario, mentre il sindaco e la sua giunta sarebbero rimasti al loro posto, paradossalmente con il “vantaggio”, tra l’altro, di doversi rapportare con il solo commissario e non con l’intero organo consilliare.

“Questo parere – affermano Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano, protagonisti di quel “salvataggio” – avvalora quanto da noi dichiarato proprio a seguito di un'attenta lettura della legge e conferma la bontà e la correttezza della nostra scelta politica di guardare solo all'interesse della comunità e di non prestarci ai piccoli e maldestri giochi di potere cui abbiamo assistito”.