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Palermo, “Viale Lazio chiusa": quello strafalcione che fa il giro del web

 

Attenti ai lavori in corso: l'italiano trasformato in un’opinione

PALERMO, 21 maggio - Quando una lingua si evolve, di certo non c’è da preoccuparsi, perché ogni minima variazione dimostra che quella lingua, se pur da quel momento, “diversa”, nonostante tutto, è ancora viva. Ma non così, questi son solo strafalcioni insopportabili.

Se “per un punto Martin perse la cappa”, cosa fa per una “A”, Palermo? Sembra uno schiaffo in piena regola, la fine di un sogno che era diventato il fiore all’occhiello della giunta Orlando: la candidatura a capitale europea della cultura per il 2019, che è sfumata sotto la mannaia della giuria che, a Roma, ha ammesso sei città, chiamando “fuori” anche Palermo.

Certo, è inutile, penserà qalcuno, piangersi addosso dopo due anni da quella fragorosa bocciatura. Giusto, anzi giustissimo, se non fosse per certi strafalcioni, che si sommano ai problemi che ancora in questi giorni di pioggia, nonostante l'avanzare della stagione estiva, affliggono la città e soprattutto i suoi abitanti. "Palermo città dei diritti annegati”, potrebbe definirsi la capitale siciliana. Perchè con quattro o otto gocce che siano, le strade si allagano e la circolazione automobilistica affoga, facendo i conti con le cattive condizioni del manto stradale.
E cosa dire poi al riguardo dei continui disagi provocati dai lavori per la realizzazione dell'anello ferroviario il cui completamento dell'opera “sarebbe previsto” solo nel 2017, e il cui selciato, allo stato attuale, è stato aperto lungo strade centrali ed assai trafficate come via Amari e viale Lazio?

Per fortuna, però, nonostante il caos generale, tra negozianti in protesta, alberi falciati e tanta polvere, gli addetti ai lavori si occupano anche di far sor-ridere la città.
Già perchè davanti a quei cartelli gialli, posizionati in bella mostra a piazza Don Bosco così come all'incrocio tra la via Libertà ed il viale Lazio, dalla scritta “ Viale Lazio chiusa” è impossibile resistere.
Anche i cittadini più distratti, infatti, non hanno potuto sottrarsi ad una sonora risata, ritrovando così, per la buona pace degli amministratori locali, una della ragioni che forse ha determinato la bocciatura della città a “Capitale della cultura”. Appare superfluo sottolineare come "viale" sia parola che il vocabolario italiano declina al maschile, per cui sarebbe opportuno affermare: "Viale Lazio chiuso" e non "chiusa". Non ce ne vogliano gli uffici comunali: è chiaro che parliamo simpaticamente ed in maniera amena di cose che non cambiano la vita. E poi, per carità, nulla di trascendentale, forse. Un “semplice” refuso o magari un modo alternativo di inneggiare al femminile.

Macchè, strafalcioni belli e buoni a testimonianza del fatto che nonostante il rumore del comitato promotore, testimonial d’eccezione, il coinvolgimento di enti e istituzioni, loghi e campagne d’informazione martellanti per convincere l’intera città che quella poteva essere l’opportunità giusta per Palermo ed i palermitani, quella bocciatura aveva davvero motivo di esistere.

“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” (Dante Alighieri, Divina Commedia: Inferno - Canto XXVI)