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Più forti della pioggia, i Tinturia fanno festa a piazza Guglielmo

Grande spettacolo della band siciliana, nonostante le condizioni meteo. LE FOTO

MONREALE, 3 maggio – Giove Pluvio ci aveva messo lo zampino, anzi diciamo proprio tutto il braccio. Alle nove e mezza di ieri sera il cuore dei fan dei Tinturia era piccolo piccolo. Veniva giù una pioggia torrenziale che avrebbe scoraggiato tutti.

Tutti, ma non Lello Analfino & co. che hanno deciso di non stare col naso all’insù, sperando che smettesse e si sono lanciati nella loro performance, nonostante, almeno inizialmente, l’acqua fosse “pisuli pisuli”. Con quelle condizioni meteo, ovviamente era difficile vedere la piazza piena, ma la forza della musica, il coinvolgimento della band siciliana, l’allegria dei motivi proposti alla fine hanno avuto ragione. E quando, fortunatamente, la pioggia ha deciso di dare una tregua, poi definitiva, come d’incanto il “baglio” si è riempito, ma soprattutto si è divertito. Causa maltempo, quindi, numeri inferiori rispetto a quelli della sera prima per la Tatangelo (a proposito, se qualcuno ha sorriso, siamo davvero contenti. Evidentemente, purtroppo per lui, di motivi per farlo deve averne davvero pochi). Ma poco importa, anzi nulla.

Davvero coinvolgente il concerto dei Tinturia, capaci di far cantare e saltare piazza Guglielmo ed il suo pubblico. Un Lello Analfino in gran forma, a dispetto del 38 di febbre, come era stato accreditato dal tam-tam del pubblico, ha inflitto una sconfitta senza appello alla pioggia, cantando ed intrattenendo il pubblico per due ore e dieci. Uno “sbrong” che è piaciuto e che ha lasciato a tutti l’amaro in bocca quando il concerto è finito.

All’appello non è mancata nessuna delle loro canzoni, soprattutto quelle in siciliano, simbolo di un’appartenenza di cui i Tinturia vanno fieri e della quale hanno fatto una bandiera. “Nicuzza”, “Abusivi”, “Di mare e d’amuri” e tanti altri i brani proposti che il pubblico ha gradito, eccome. Così come la loro celebre cover de “La donna riccia”, indimenticato successo di Domenico Modugno.

Fra le canzoni, anche qualche intermezzo particolarmente applaudito, come l’appello a non postare immagini spinte sui cellulari, soprattutto diretto alle ragazzine minorenni o le spinose questioni Almaviva e Blutec. Simpatico il siparietto estemporaneo improvvisato con il sindaco Piero Capizzi, impegnato a parlare al cellulare da un balcone che sporgeva su piazza Guglielmo, proprio sopra il palco. “Silenzio che c’è uno che parla al telefono” ha detto Analfino, rivolgendosi al pubblico, ignaro che quello fosse il primo cittadino. “Che fa disturbo? Ah, è il sindaco? Proprio casa e putia…. Grazie per averci invitato” ha aggiunto, mentre il pubblico sorrideva divertito per questo improvvisato fuori programma. Alla fine tutti contenti: la pioggia era finita, ma soprattutto la gente si era divertita. Oggi si volta pagina. Gli spettacoli lasciano il posto alla processione, che è la vera essenza della festa.