Guardia di Finanza, sequestrati beni per tre milioni di euro

 Nel "mirino" pure un presunto mafioso di Altofonte. Sequestri pure a Trabia, Palermo e Carini

PALERMO, 2 agosto – La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato attività commerciali, terreni, fabbricati, magazzini e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di poco meno di 3 milioni di euro.

Il provvedimento è scattato in esecuzione di tre distinti provvedimenti emessi dalla locale Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale a carico di altrettanti soggetti ed a seguito di accertamenti economico – patrimoniali svolti dal G.I.C.O. del Nucleo di polizia tributaria del capoluogo siciliano nell'ambito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo .

Un primo sequestro ha riguardato un 63enne originario di Altofonte, già condannato in via definitiva dalla Corte di Appello di Palermo nel 1997 e sottoposto a misura di prevenzione personale e patrimoniale nel 2004, poi arrestato nel 2010 con l'accusa di intestazione fittizia di beni - per essere stato il gestore "di fatto" di molte imprese di costruzioni gestite attraverso imprenditori compiacenti - ed ancora ad aprile 2013 per associazione mafiosa, perché ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa di Altofonte.

Tra i beni in sequestro vi sono 13 unità immobiliari (terreni, fabbricati e magazzini) ad Altofonte, due autoveicoli e disponibilità finanziarie (conti correnti, depositi a risparmio e polizze assicurative), per un valore complessivo di circa 2,4 milioni di euro.

Il secondo sequestro è stato eseguito nei confronti di altro 63enne palermitano, tratto in arresto a luglio 2012 e successivamente rinviato a giudizio per associazione mafiosa, in quanto ritenuto appartenente alla cosca di Ventimiglia di Sicilia, per conto della quale organizzava atti intimidatori per finalità estorsive.

A suo carico sono stati posti in sequestro una autofficina a Trabia ed un libretto di deposito, per un valore complessivo di circa 105.000 euro.

Il terzo sequestro è stato eseguito nei confronti di un imprenditore sessantunenne di Palermo, ritenuto esponente di spicco della famiglia mafiosa dell'Acquasanta – Arenella, arrestato ad aprile 2012 e a gennaio 2013 per estorsione aggravata per avere taglieggiato commercianti palermitani.

Nei suoi confronti sono state sequestrate due società con sede a Palermo e Carini, operanti nel settore della distribuzione di prodotti per la casa, ritenute nella sua diretta e piena disponibilità, ancorché formalmente intestate a terze persone, per un valore complessivo di circa 350.00 euro.