Unesco, la macchina organizzativa regge, la "promozione" sembra vicina

Altri due ispettori, però, arriverano in incognito

MONREALE, 24 settembre – Quando la visita si è conclusa erano tanti i motivi per essere soddisfatti: Monreale sembra aver superato la tanto attesa, ed anche temuta, ispezione del commissario Unesco e si avvia, come tutti sperano, a vedere il suo duomo, inserito nella World Heritage List.

La giornata è stata intensa e certamente costituirà una tappa importante nel futuro della cittadina. Adesso, però, in sede di bilancio, si può dire che la macchina organizzativa ha retto bene, tutto ha funzionato come doveva, poi il resto lo hanno fatto l'immagine del Cristo Pantocratore e le bellezze straordinarie della cattedrale voluta da Guglielmo II.

Già, perché l'ispettore Unesco, lo spagnolo Martin Almagro sembra essere rimasto estremamente colpito, per non dire estasiato, dalla maestosità del Duomo e dai suoi mosaici straordinari.

La visita è partita successivamente al pranzo offerto dalla Fabbriceria del Duomo a tutta la rappresentanza Unesco, all'amministrazione ed agli accompagnatori.
Un particolare, però, va sottolineato: in realtà gli ispettori Unesco sono tre: oltre ad Almagro, che redigerà una relazione sulla visita odierna, Monreale riceverà quelle di altri due ispettori in incognito, dei quali si conoscono i volti e non si conosce neanche il giorno del loro arrivo. Motivo in più, quindi, per non abbassare la guardia, adesso, soprattutto, che la strada sembra mettersi in discesa.

I due "007" dell'Unesco prepareranno un'altra relazione, che sarà presentata assieme a quella di Almagro alla commissione internazionale. Quest'organismo, a sua volta, valuterà se sono state rispettate tutte le condizioni, ovvero l'unicità, la fruibilità e la gestione, perché un sito possa essere sottoposto alla tutela Unesco. Nel giugno prossimo, a Bonn, si decideranno le sorti di Monreale, cioè quando saranno elencati i siti che entreranno a far parte del patrimonio dell'Umanità.
Finora, come ha sottolineato il direttore della Fondazione Unesco Sicilia, Aurelio Angelini, non è mai accaduto che un sito segnalato dall'Italia non sia entrato nella World Heritage List.

Il resto della cronaca ha visto la consueta performance di Don Nicola Gaglio, arciprete della cattedrale, fare da guida alla delegazione illustrando magistralmente, come solo lui sa fare, i mosaici ed i segreti del Duomo. La visita è durata più di due ore in cui anche Maria Andaloro, consulente di storia dell'arte per la fondazione Unesco Sicilia, da dato il suo contributo nella spiegazione dei meravigliosi mosaici che illustrano le scene del Nuovo e del Vecchio Testamento. La visita si è, infine, conclusa al Chiostro dei Benedettini.

"Ottima impressione per la visita Unesco – ha detto il sindaco Piero Capizzi – e ritengo che Monreale si sia presentata all'altezza della situazione. Ringrazio la polizia municipale per la loro professionalità, l'impegno degli operatori dell'Ato ed il Comune di Palermo, in particolare il sindaco Leoluca Orlando, per la proficua collaborazione prestata nell'intervento alla circonvallazione".

"È l'inizio di un percorso culturale – ha concluso Nadia Granà, assessore alle politiche comunitarie – di cambiamento del modus vivendi ed operandi del cittadino".
La visita dei commissari Unesco, che in mattinata, prima di arrivare a Monreale, aveva fatto tappa alla piccola Cuba ed alla Cuba, nonostante il Comune di Palermo avesse depennato questi due siti dall'itinerario da presentare all'Unesco, proseguirà domani con il sopralluogo a San Giovanni degli Eremiti, poi, da domani in avanti, sarà di nuovo routine. Con la speranza che le attenzioni e gli splendori di questi giorni in cui Monreale ha brillato come un piccolo gioiello, non restino un fatto isolato.