Pezzingoli, dieci cani e sedici gatti chiedono solidarietà

Li cura Ignazio Li Vigni, docente precario, che adesso si trova in difficoltà

MONREALE, 22 ottobre - Occorrono soldi, tanti soldi. Almeno mille euro al mese per mantenere quei dieci cani e sedici gatti, bisognosi di cure che alloggiano in una villa di via Pezzingoli, dalle parti dell’Acquapark. Soldi che chi li gestisce non ha e che adesso, dopo nove mesi di difficoltà, chiede per il bene degli animali.

La storia ha inizio nello scorso mese di gennaio, quando, per complicazioni in ospedale, viene meno Biagio Paternostro, docente in pensione di matematica, che viveva da solo nel villino del comprensorio monrealese, attorniato dal suo branco di amici a quattro zampe, dai quali non si separava mai. Da quel momento, quando i primi a risentire dell’assenza del docente furono proprio gli animali (molti per diversi giorni non hanno mangiato), sono cominciati i problemi, perché per sfamare il branco e garantire loro le cure, occorre che qualcuno se ne faccia carico.

Della “missione” si occupa un collega di Paternostro, Ignazio Li Vigni, anche lui particolarmente sensibile alle problematiche animaliste, dedicando alla causa energie, ma soprattutto risorse economiche. Li Vigni sfrutta un suo gruzzolo consistente per mandare avanti la baracca (“trentamila euro” dice), ma ad un certo punto le risorse finiscono. Anche perché, se prima poteva mantenere l’impegno grazie all’incarico annuale all’insegnamento affidatogli dal provveditorato, adesso, a causa della sua condizione di “precario”, l’incarico non c’è più ed il docente ha difficoltà a mantenere se stesso, figuriamoci una pletora così nutrita di animali.

La vicenda, tra l’altro, si arricchisce di un particolare curioso: il professore Paternostro, prima di morire, avrebbe espresso la volontà – stando al racconto di Li Vigni – di non acconsentire all’allontanamento degli animali, facendo mettere tutto nel testamento. Motivo per il quale, unito probabilmente al fatto che per pagare il villino in questione c’è ancora estinguere un mutuo, i familiari avrebbero già rinunciato all’eredità. “Ho pagato la rata per i primi tre mesi – dice Li Vigni, ma poi non ce l’ho fatta più e adesso il mutuo non si paga da sei mesi. Così facendo la banca si prenderà tutto”.

E adesso? Adesso la situazione si fa difficile. Anche perché alcuni di questi animali sono sofferenti ed oltre alle risorse economiche sono necessari impegno e dedizione. Qualcuno di questi cani presenta qualche piaga, un altro ha la displasia dell’anca.

“Ho vinto una borsa di studio all’estero – racconta Li Vigni – ma ho rinunciato perché non me la sento di abbandonare queste bestiole. A meno che qualcuno non se ne faccia carico. Lancio un appello accorato di solidarietà. Questi animali potrebbero essere adottati, anche singolarmente o anche a distanza. Chiedo che qualcuno mi aiuti a procurare loro cibo o medicine”.
Chi fosse interessato “solo se spinto da amore per gli animali” dice Li Vigni, può contattare il 345-0520771 o inviare una mail all’indirizzo: if.livigni@gmail.com.