“Nessuna risposta alla nostra richiesta di accesso agli atti relativi ai rifiuti”

Il Comitato Pioppo Comune, dopo due mesi, torna alla carica e reitera l’istanza

MONREALE, 31 ottobre – Non è stata ancora soddisfatta la richiesta di accesso agli atti relativi alla gestione dei rifiuti del Comune di Monreale, nonostante siano trascorsi già due mesi. Per questo il Comitato Pioppo Comune “torna alla carica” ed inoltra un’altra istanza.

Lo fa, inviando una nota formale, già acquisita al protocollo del Comune, indirizzata, tra gli altri, al sindaco Piero Capizzi, all’ex assessore ai Servizi Ambientali (benché questi abbia già restituito la delega più di un mese fa), al dirigente dell’Ufficio tecnico, Maurizio Busacca, al segretario generale del Comune, Domenica Ficano, nella sua qualità di responsabile della trasparenza.
La nuova richiesta nasce dalla considerazione che quella inoltrata nello scorso mese di agosto è rimasta priva di riscontro.

“Sono trascorsi esattamente sessanta giorni – scrive adesso il Comitato – da quando abbiamo presentato la nostra richiesta di accesso ad alcuni specifici atti relativi alla gestione dei rifiuti a Monreale. Sessanta giorni, inutile dirlo, trascorsi in assoluto silenzio. E' inaccettabile che non si sia ritenuto importante rispondere ad una richiesta parecchio dettagliata di cittadini interessati alla tutela del proprio territorio. E' evidente che anche Monreale sta attraversando una grave crisi di democrazia. Altro che partecipazione; altro che trasparenza, altro che decentramento, qui mancano le basi della comunità. Eppure la richiesta ha suscitato parecchio clamore in quei giorni tanto da obbligarci a replicare e specificare il fine dell'iniziativa”.

Il comitato, che nella nuova nota ripercorre tutto l’iter della precedente richiesta, cita il dispositivo di legge, affermando che "l'accesso all'informazione ambientale è negato nel caso in cui l'informazione richiesta non è detenuta dall'autorità pubblica alla quale è rivolta la richiesta di accesso. In tale caso l'autorità pubblica, se conosce quale autorità detiene l'informazione, trasmette rapidamente la richiesta a quest'ultima e ne informa il richiedente ovvero comunica allo stesso quale sia l'autorità pubblica dalla quale è possibile ottenere l'informazione richiesta”. “Oggi – conclude la nota – sono trascorsi due mesi esatti da quella nostra lettera, eppure nemmeno questi altri trenta giorni sono stati sufficienti ad ottenere una risposta”.