L’albero di …Carnevale di piazza Vittorio Emanuele

Campeggia ancora lì e intanto sul web impazza l’ironia

MONREALE, 9 febbraio – I negozi di dolci, ma già da tempo, hanno sostituito i buccellati con le “chiacchiere”. I supermercati non vendono più pandoro e panettone e gli empori espongono già le maschere di Dragonball ed Harry Potter. Ciò significa, se il calendario non ci inganna, che il periodo natalizio è passato ormai da tempo e si avvicina l’arrivo del Carnevale. Eppure a Monreale, il tempo pare essersi fermato ed a campeggiare in piazza Vittorio Emanuele, proprio sotto il duomo, è ancora l’albero di Natale.

Il particolare, man mano che passano i giorni, è stato notato sempre con maggiore disappunto, ma anche con l’immancabile ironia, dalla gente che vi transita sotto e che subito dopo averlo guardato, sbigottita dà uno sguardo al calendario per sincerarsi che sia davvero entrato il mese di febbraio.
Cose che succedono a Monreale - per carità, piccole cose che non cambiano i destini della città e sulle quali ci consentiamo pure di scherzare sù - ma che denotano, spiace dirlo, un po’ di sciattezza e di trascuratezza.

Forse dimenticando il detto secondo il quale “quando arriva l’Epifania tutte le feste si porta via”, il Comune non ha ancora provveduto a smontare l’albero che, pur senza eccessivi entusiasmi, aveva fatto compagnia ai monrealesi durante il periodo delle festività di fine d’anno.
E intanto, come spesso accade, sul web, impazza l’ironia. C’è chi non ha esitato a definirlo l’albero di Carnevale, chi addirittura propone di decorarlo con coriandoli e stelle filanti. Insomma, materia, magari non per “Striscia la Notizia”, ma sicuramente, per una piccola e scherzosa riflessione come la nostra.
Ci permettiamo, quindi, un semplice suggerimento all’amministrazione comunale: smontarlo al più presto, ricordando, che subito dopo Carnevale, entra il periodo della Quaresima, durante il quale, come vuole la tradizione, si è poco inclini agi scherzi.

A meno che – ma questa sarebbe davvero una genialata – anziché in grave e colpevole ritardo, non siamo in lodevole a clamoroso anticipo per non farci trovare impreparati al Natale che, inesorabile, arriverà anche alla fine di quest’anno.