“I Pensatori”: l’attività di riflessione contro l’uso improprio della tecnologia

Dal Covid alle sue conseguenze, passando per i venti di guerra tra Russia e Ucraina. Giovanni da Monreale presenta il suo ultimo lavoro: “Pensare è importante, in questo momento storico lo è di più”

MONREALE, 24 febbraio - Il Covid, l’emergenza pandemica e le sue conseguenze: caro bollette, benzina alle stelle e come se non bastasse la crisi tra Russia e Ucraina. È forse giunto il momento di ritrovare la lucidità allontanando le distrazioni dovute all’uso improprio della tecnologia?
È questo il tema che pone Giovanni da Monreale - al secolo Giovanni Sardisco - attraverso il suo nuovo progetto “I Pensatori”, costituito da un gruppo di sculture in scala 1:3 - in fase di produzione - dove, a differenza delle altre opere, il dispositivo tecnologico - in questo caso il cellulare - viene allontanato per lasciare posto al vero protagonista del nuovo lavoro, ovvero il pensiero. Gli elementi scultorei all’interno del suo lavoratorio a Pietrasanta, vengono rappresentati, infatti, seduti su una base cubica con la mano destra che racchiude il mento, garantendo, agli occhi del fruitore, la staticità necessaria per il canonico svolgimento dell’attività di riflessione: “Mi somiglia - afferma Sardisco a Monreale News, ridendo - ma non è un’autorappresentazione. I soggetti realizzati fanno riferimento, anche stavolta, ad ogni etnia. Stiamo vivendo un periodo particolare, da qui l’idea di riconfigurare la composizione dei miei modelli”.
 
La tradizionale provocazione dell’artista urbano, ovvero quella di riprodurre soggetti infantili ipnotizzati dagli strumenti tecnologici, viene sostituita dall’inedito suggerimento esplicito che l’autore intende lanciare al proprio pubblico. I modelli, pitturati attraverso svariati colori, rappresentano un uomo di 41 anni. Sardisco, restituendo il numero dell’età sul retro della maglia, intende evidenziare il carico di responsabilità dell’individuo sulle rispettive spalle, spingendolo appunto ad una seria riflessione su ciò che è accaduto e su quanto ancora dovrà accadere: “Ho voluto giocare con il numero - spiega l’artista - che considero l’età media della maturità di un uomo, tanto da scegliere di rappresentare in totale 41 sculture.
 
Terminata la riproduzione, invece, ho intenzione di realizzare, entro fine anno e a conclusione del progetto, un modello in scala reale da ubicare, come fatto in altri progetti, in una delle piazze italiane”. Nel programma di Sardisco, frattanto, vi è un appuntamento che riguarda la nostra città, più volte rimandato a causa della pandemia: “Ci siamo quasi. La volontà - conclude - è quella di tornare in primavera. Credo sia la volta buona”.