Il cardo vruricatu di Pioppo diventa presidio ''Slow Food''

Un passo importante in funzione di una sua promozione sul mercato e sulle nostre tavole

MONREALE, 12 aprile – Un importante riconoscimento per uno dei prodotti agricoli tipici del nostro territorio: si tratta del cardo di Pioppo, che diventa presidio “Slow Food” per la biodiversità.

L’ingresso in questo elenco di prodotti di nicchia, quindi, non potrà far altre che favorirne la promozione, supportata da una tradizione che dalle nostre parti vanta trascorsi importanti ed anche una presenza sulle nostre tavole di tutto rispetto, soprattutto nei mesi invernali.
Nello scorso mese di dicembre, su spinta della Pro Loco di Monreale, al Collegio di Maria si era tenuto un convegno che aveva registrato la presenza anche di autorevoli personalità del mondo agricolo, durante il quale era state messe in luce le proprietà nutritive e di gusto del cardo e nella fattispecie di quello “vruricatu”.
I cardi di Pioppo di Monreale sono chiamati anche carduni vruricati, cioè cardi interrati, perché la pianta è posta sottoterra, al buio, per quindici giorni prima del raccolto in modo che acquisisca il caratteristico colore chiaro e il particolare sapore amarognolo.
Si coltiva specialmente nella frazione di Pioppo ed è disponibile in quantità limitate, soltanto nel periodo invernale, dalla festa dell’Immacolata fino al periodo del carnevale.
Della pianta, che può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza, non si mangia tutto ma si consumano solo le foglie interne, più tenere, chiamate coste, e i lembi, i gambi esterni, di solito dopo aver eliminato le piccole spine di colore chiaro e i filamenti.
Il caratteristico sapore intenso e persistente, amarognolo tendente al dolce, ma delicato, è dovuto alla pratica dell’imbiancamento.
Le modalità utilizzate per l’imbiancamento sono varie, consistono principalmente nel legare la pianta in due o tre punti, prima di interrarla nascondendola alla luce e proteggendola così dal freddo. Il sistema usato dai coltivatori locali consiste nell’avvolgere il cardo con cartoni, carta spessa o paglia prima di trasferirlo in buche profonde circa 50-70 cm.
Il cardo di Pioppo di Monreale si consuma bollito, crudo e condito con olio e limone, fritto in pastella oppure “a sfincione”, ovvero come condimento sullo “sfincione” , il tradizionale cibo di strada siciliano simile ad una focaccia morbida.