Campo "Conca d'Oro", lavori fermi al palo: ecco perchè

Inchiesta di Monreale News sul perchè dei ritardi dell'avvio dei lavori nell'impianto monrealese

MONREALE, 25 marzo – Erano in tanti, ormai, a vedere il giallino della terra battuta del vecchio campo comunale "Conca d'Oro", trasformarsi nel verde della nuova erba sintetica di ultima generazione. Il sogno di centinaia di sportivi monrealesi, però, per il momento dovrà attendere ancora.

È la storia di un trasformazione senza fine, di una data, quella dell'inizio dell'iter, che si conosce, e di un'altra, quella della fine di questo, che, purtroppo, ancora è ignota. Parliamo dei lavori di ristrutturazione del campo sportivo Conca d'Oro, spesso annunciati come imminenti, ma che ancora dovranno sudare parecchio prima di essere avviati.

Cerchiamo di ricostruirla, quindi, questa storia infinita. Il Comune di Monreale presenta, ormai da un paio d'anni, un progetto per la ristrutturazione del vecchio impianto di via Aldo Moro, la principale struttura sportiva cittadina, nata agli inizi degli anni '70, poi parzialmente ristrutturata alla fine degli anni '80, con qualche ritocco finale (il fallimento del manto erboso naturale) avvenuto in occasione delle Universiadi '97. Un struttura vecchia, obsoleta ed inadeguata a servire con decoro le esigenze calcistiche, ma – perché no – anche di spettacolo, per una città come Monreale.
Del progetto, per amore di verità e di onestà intellettuale, va detto che è stato redatto dallo Studio Rosano, del fratello dell'ex presidente del Monreale Calcio, che poi il Comune ha fatto suo, senza colpo ferire.

Il progetto fa sognare subito gli sportivi, abituati a frequentare una struttura cadente, perché presenta: manto in erba sintetica di ultima generazione (quella a fili singoli, per intenderci), consolidamento del muro di recinzione che dà sulla Circonvallazione, prima quello attuale venga giù e qualcuno si prenda un dispiacere, ristrutturazione della recinzione e degli spalti, potenziamento dell'impianto di illuminazione. Insomma, quanto basta per farlo diventare un gioiellino, teatro degli eventi calcistici più importanti della città.

Il progetto, che risponde ad un bando della Regione, che a sua volta sfrutta la linea di intervento 3.3.2.1 del Po Fesr 2007-13, sembra incontrare il favore degli uffici dell'assessorato al Turismo, che lo inseriscono al 15° posto, sui 39 ammessi a finanziamento, con 53 punti di merito della graduatoria regionale e destinano alla realizzazione del progetto 1.445.000 euro. Tutto ok per tirare un sospiro di sollievo ed iniziare i lavori, quindi? Niente affatto, perché sulla redazione della graduatoria i Comuni esclusi armano guerra e presentano ricorso. Vogliono sapere, ovviamente, come mai i loro progetti non siano stati approvati. Ma soprattutto, vogliono sapere se c'è qualche escamotage per rientrare in lizza.

E la Regione, con una decisione per la verità un po' a sorpresa, dà loro un'altra possibilità. La cosa sembra un po' anomala, perché, come vuole l'articolo 3 del bando, i Comuni che vogliono beneficiare del finanziamento, devono anche spiegare, con apposita relazione, se l'intervento finanziato servirà ad incrementare le presenze turistiche, così come il calendario degli eventi sportivi che nell'impianto potranno essere organizzati. Monreale, una volta tanto, è in regola: la relazione di accompagnamento alla richiesta c'è e va bene. Non così per altri Comuni, ai quali la Regione, per ragioni che non conosciamo, ma che possiamo solo immaginare, dà una seconda opportunità di agganciare il treno del finanziamento.

Frattanto, in attesa che la commissione nominata per l'occasione, faccia le dovute verifiche sui ricorsi e approvi la graduatoria definitiva, l'assessorato invia la documentazione inerente i progetti ritenuti ammissibili al competente Ispettorato Regionale Tecnico dell'assessorato ai Lavori Pubblici, per il rilascio delle dovute autorizzazioni.
La pagina successiva di questo lungo e complesso percorso che porterà, speriamo, alla ristrutturazione del Conca d'Oro, deve essere ancora scritta, perché l'iter, per il momento e chissà ancora per quanto tempo, si ferma qui.

A Monreale restano, al momento, soltanto le speranze ed un campo vecchio e sabbioso. Mentre l'erba di casa mia, ad oggi, è solo una bella canzone di Massimo Ranieri.