Quindici giorni per rilanciare l’azione di governo: Pd e Alternativa Civica studiano ritocchi

Ieri un vertice di maggioranza che le due parti definiscono “proficuo”

MONREALE, 11 maggio – Una stretta di mano ed arrivederci tra quindici giorni. Si è concluso grosso modo così il vertice di maggioranza che era stato convocato per ieri, nel quale Alternativa Civica ed il Partito Democratico si sono incontrati per discutere del rilancio dell’azione governativa della città.

E’ stato un incontro che entrambe le parti definiscono proficuo, nel quale sono state affrontate le tematiche più importati della situazione monrealese e che non ha escluso possibili ritocchi alla squadra che fino ad ora ha retto le sorti amministrative di Monreale.

“Una linea condivisa”, così come è stata definita, che, partendo dai risultati raggiunti, si prefigge di rilanciare l’azione politica dell’alleanza Pd-Alternativa Civica che dal giugno 2014, da quando cioè Capizzi ha vinto le elezioni, amministra la città. La sintesi del vertice di ieri sostanzialmente è questa. Entrambe le parti si sono affrettate a parlare di “nuovo slancio, nuove energie”. Il che, però, così come le parti hanno tenuto a sottolineare, “non significa che queste caratteristiche siano finora mancate”.

Ora, però, va da sé che ogni azione politica, ogni rilancio va fatto con programmi, ma soprattutto con uomini. Tradotto, vuol dire che questo sperato nuovo impulso deve avere dei nomi e dei cognomi: Da vedere, quindi, se saranno gli stessi che finora hanno composto la squadra Capizzi, se ci sarà bisogno di un leggero ritocco o se, invece, è in programma un azzeramento ed una riconsiderazione globale della nuova compagine di governo.

Su un punto, al riguardo, le due parti sembrano convenire: se il nuovo vestito dovrà essere modellato, dovrà essere modellato su entrambi i fronti. In altre parole: se qualche aggiustamento avverrà nelle fila del Pd, stessa cosa dovrà avvenire all’interno di Alternativa Civica.

Questo, pertanto, il senso dei quindici giorni che mancheranno da qui alla eventuale modifica della giunta: entrambe le forze politiche, sostanzialmente equivalenti in termini di rappresentatività, guarderanno al loro interno per poi tornare ad un altro incontro di maggioranza dal quale dovrebbe uscire l’assetto definitivo a questo lungo e tormentato tira e molla che di certo non fa bene a nessuno.

Anche perché a dicembre l’esperienza Capizzi arriverà al giro di boa. Dal giorno dopo, per utilizzare una terminologia sportiva, inizierà il girone di ritorno durante il quale, di solito, si capisce il calibro e la caratura di ogni squadra: se sarà da scudetto o da retrocessione.