Caputo: "Uscire dalla maggioranza? Solo una forte provocazione"

"Faremo delle proposte programmatiche, il sostegno non mancherà"

MONREALE, 14 gennaio – «Uscire dalla maggioranza? È stata solo una forte provocazione. A questa amministrazione non mancherà il sostegno del Pdl». Dopo qualche giorno di silenzio, anche l'ex vicesindaco fa sapere il suo punto di vista sulla situazione politica di Monreale.

Una situazione nella quale il clima si è arroventato, dopo la presa di posizione del gruppo consiliare del Popolo delle Libertà, che annunciava la fuoriuscita dalla maggioranza che sostiene la giunta a guida Di Matteo. «Quella sortita – spiega Salvino Caputo – ha avuto il grande merito di riaprire un dibattito politico che a Monreale sembrava assente ormai da diverso tempo. Tengo a precisare una cosa, però: nessuno ha voluto sconfessare il sindaco, ma i consiglieri hanno solo voluto esprimere un grave disagio per una pressione tributaria,senza precedenti, che mette in ginocchio la nostra città, soprattutto quelle fasce più deboli. Sarebbe da folli, però, pensare ad un sindaco diverso da Filippo Di Matteo, che personalmente ho fortemente voluto ed al quale, come è noto, sono legato da un lungo rapporto di amicizia personale».

Resta il fatto, in ogni caso, che i provvedimenti dai quali oggi i consiglieri del Pdl prendono le distanze sono stati votati in Consiglio anche da loro, facenti parte della maggioranza che sostiene l’amministrazione Di Matteo. «E vero – ammette Caputo – li abbiamo votati perché sono quelli che garantiscono l’immediatezza degli introiti e perché abbiamo ritenuto di non isolare il sindaco. Ciò non significa, però, che non ci sia stato un dibattito interno o delle sollecitazioni e che siano gli unici da poter proporre. Penso, ad esempio, alla possibilità di vendere il Savoia, il mobilificio Mulè o il cinema Imperia. Sistemi diversi, quindi, di ottenere un introito, senza pesare sulle tasche dei monrealesi. L’economia cittadina è in ginocchio ed occorrono un colpo d’ala ed un cambiamento di rotta».

Parole che, se da un lato confermano una evidente presa di distanza, dall’altro lasciano intendere come una convergenza per arrivare al termine della legislatura sia ancora possibile? «Al momento delle mie dimissioni – afferma l’ex vicesindaco – non abbiamo rivendicato un assessorati, ma abbiamo solo voluto dare un segnale forte e probabilmente ci siamo riusciti. Personalmente, da deputato regionale continuerò a lavorare per Monreale nelle sedi adatte. Noi adesso vogliamo fare delle proposte: Una serie di richieste programmatiche al sindaco per lo sviluppo. Su quelle potremo discutere, confrontarci e camminare assieme. Quel che è certo è che adesso la politica si è rimessa in movimento».