Buona la prima, l’opera dei pupi un’attività interdisciplinare che affascina i bambini

Il primo incontro si è tenuto alla primaria di Aquino della "Veneziano"

MONREALE, 25 ottobre – Lo scorso giovedì, nei locali della palestra della scuola “Antonio Veneziano” Leto - Borsellino di Aquino, alunni e insegnanti hanno assistito ad uno spettacolo dell’opera dei pupi della compagnia “Brigliadoro” del maestro Salvatore Bumbello.

Primo di una serie di incontri nelle scuole del territorio di Monreale, l’evento ha riscosso grande successo tra i ragazzi, che hanno partecipato con molto interesse e apprezzamento per una delle tradizioni più nobili e antiche della cultura siciliana.

Lo spettacolo ha inizio, la musica del pianino accompagna l’apertura del sipario, presenta “Cumpari Martinu”, il fumo del suo sigaro invade la scena; entra ‘Nofriu che interrompe la presentazione di Cumpari Martinu, strappando le prime risate dei ragazzi, entra Virticchiu, i due personaggi sfoggiano le loro qualità di studenti modello.
‘Nofriu ha fatto tre anni di scuola: il primo anno per imparare a “scriviri” – scrivere, rispondono in coro i ragazzi – il secondo anno per imparare a “leggiri” – leggere, tuonano a gran voce i bambini, il terzo anno per dimenticare sia a “scriviri” sia a “leggiri”. Dal canto suo, Virticchiu si vanta di aver fatto cinque anni di scuola, per quattro anni ha ripetuto la prima elementare e l’ultimo anno … L’entusiasmo è alle stelle, i bambini applaudono divertiti.
La scena cambia, sullo sfondo le mura di un castello, i paladini sono riuniti in consiglio. L’imperatore Carlo Magno si rivolge ai suoi campioni, cala il silenzio sulla platea.
I saraceni accampati sotto le mura vogliono conquistare la città, Carlo è preoccupato per la sorte del suo popolo poiché suo nipote Orlando non è a Parigi, ma in cerca di Angelica della quale è pazzamente innamorato. Il suono del corno annuncia l’imminente battaglia, rullano i tamburi, Rinaldo cui il Re aveva affidato le operazioni di guerra, passa a fil di spada i nemici saraceni, abbatte con la sua Fusberta, chiunque si pone davanti. A dare il ritmo agli scontri, i colpi dello zoccolo sul tavolato, Rinaldo difende le mura della città incurante del pericolo, è una furia della natura, i saraceni fuggono spaventati.
Orlando, con il suo fedele cavallo Brigliadoro, s’imbatte nella foresta, un terribile gigante coperto da una pelliccia di volpe, tiene prigioniera una fanciulla, alla vista di tale ingiustizia e in virtù delle regole della cavalleria, interviene in soccorso della giovane donna per liberarla, sfida il gigante e lo uccide.
La giovane riconoscente per lo scampato pericolo, vuole conoscere il prode paladino che l’ha salvata, appena Orlando alza la visiera, la sorpresa è grande, i due innamorati si abbracciano. Arriva Rinaldo anch’egli innamorato di Angelica, tra i due nasce una lite perché ognuno vuole per se la bella Angelica. Carlo Magno sopraggiunto nella foresta in cerca del nipote, interrompe il duello rimproverandoli aspramente, li esorta a fare la pace e difendere la città di Parigi dall’assedio saraceno.
I saraceni tornano al contrattacco, vogliono entrare in città e conquistare la corona di Francia, a sfidare i paladini il principe Rodomonte temibile avversario che porta scompiglio tra i cristiani. Gli si pone di fronte Rinaldo, nel terribile scontro Rodomonte ha la peggio, la tensione è alta, la battaglia è vinta, i saraceni soccombono, Parigi è salva.
L’episodio si chiude con un messaggio di Orlando - “Uccidere per non essere ucciso, questa è la dura legge della guerra” - con la speranza che un giorno cessino le guerre e ritorni la pace tra i popoli.
A far tornare il sorriso tra gli alunni, la farsetta di Virticchio e Nofrio sempre in vena di burle. Alla fine Virticchio saluta e ringrazia tra gli applausi dei bambini.

L’evento sarà ripetuto per la scuola dell’Infanzia “Veneziano” giovedì 27 ottobre presso i locali di Fondo Pasqualino.