Lo Studio De Santis si piega, Monreale “dieci e lode”

Decimo successo dei biancazzurri al termine di una partita all’insegna del fair play. LE FOTO

PALERMO, 15 gennaio – In gergo militare si dice: “missione compiuta”. Il Monreale aveva una sola cosa da chiede all’impegno odierno contro lo Studio De Santis: portare a casa tre punti. Detto, fatto. Con un 9-3 che non lascia spazio ad equivoci, l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto.

Chi si aspettava un calo di tensione da parte del Monreale, quindi, dopo la bella prova di sabato scorso contro l'Adularia, e' rimasto deluso. Il Monreale ritorna vittorioso dalla trasferta palermitana contro lo Studio De Santis, chiudendo sul punteggio di 9-3 e si prepara nei migliori dei modi ad affrontare il terribile ciclo nel quale sarà impegnato nelle prossime 3 partite contro tre dirette concorrenti per le zone nobili della classifica: Prizzi, San Gregorio Papa e Misilmeri.
Era importante, quindi, non perdere terreno sfruttando una giornata di calendario che proponeva un avversaria dignitosa, ma non certo terribile. Era importante, più che altro, perché il ciclo di fuoco di cui parlavamo, metterà impietosamente sotto i riflettori le reali possibilità dei ragazzi di Giacomino Madonia, che dovranno mostrare tutta la consistenza dei loro attributi se vorranno uscire a testa alta da questa prova del nove che comincerà mercoledì prossimo.

Contro lo Studio De Santis, è stata una gara giocata con molto fair play ed ha visto il Monreale chiudere il primo tempo per 6-0 grazie ad una tripletta dell'ottimo Costantino, ad una doppietta di Ferraro ed al goal di Di Simone. Nel secondo tempo, dopo che lo Studio De Santis accorcia le distanze portandosi sul 6-2, ci pensano ancora i soliti Costantino, Ferraro e Di Simone a chiudere la partita sul 9-3. Da sottolineare la grande accoglienza riservata al Monreale da parte della società guidata da Francesco De Santis, amico di vecchia data del presidente Birchler a dimostrazione di come lo sport rappresenti aggregazione. A fine match uno speciale “terzo tempo”, all’insegna della gestornomia. Forse la vittoria più bella è proprio questa.