Interessanti curiosità sull'Azzurro che più ci piace

La Nazionale italiana di calcio come non l'avete mai conosciuta

Un difetto del calcio moderno è che si parla troppo spesso soltanto di vittorie e sconfitte e quasi mai di curiosità. Ed è un peccato, perché lo sport di squadra più seguito in Europa ha tante cose da raccontare, sulla nascita di un club, sul colore della sua maglia, sul totale presenze dei suoi giocatori più rappresentativi.

Questa cosa ovviamente vale per un club ma anche per una Nazionale. Tra poco ci addentreremo quindi alla scoperta delle sue più interessanti curiosità che in pochi sanno. Per esempio, scopriremo che gli Azzurri vedono la luce il 13 gennaio del 1910, grazie all'allora Presidente della Federazione Italia Giuoco Calcio Luigi Bosisio, e non solo.

Perché il colore azzurro?

Non è un caso se la nostra Nazionale indossa una maglia di colore azzurro. Azzurro è infatti il colore dello stemma nobiliare di casa Savoia, a cui si è reso omaggio fin dalla prima partita ufficiale, quella disputata contro l'Ungheria il 6 gennaio 1911 (quella del 15 maggio 1910 contro la Francia era soltanto un'amichevole, che si concluse con il risultato di 6 a 2 per l'Italia). Oltre cento anni sono passati da allora e poco è cambiato, se non il layout, che ha visto la presenza di sottili sfumature più scure oppure l'accostamento di tonalità più forti.

Il recordman per presenze

Tra le curiosità sulla Nazionale italiana c'è quella relativa al calciatore recordman per presenze, che risponde al nome di Gianluigi Buffon. Con i suoi 176 gettoni è stato la colonna portante di quella squadra che nel 2006 vinse con merito il mondiale. Certo, quella impresa fu possibile perché assieme a lui scesero in campo campioni del calibro di Cannavaro e Totti; tuttavia il suo apporto fu fondamentale. 17 anni dopo, nonostante un europeo vinto nel 2021 grazie a tanta fortuna e a una buonissima difesa, purtroppo non c'è stato un ricambio generazionale tale da poter sperare in nuovi trionfi. Come ricordano i siti scommesse più autorevoli, tra cui OddsChecker, che tra le altre cose si occupa di analisi e comparazione quote, la nuova Italia di Spalletti è una buona squadra che però non ha la qualità del gruppo di quel magico 2006. Questo significa che può puntare a disputare i più importanti tornei senza tuttavia recitare un ruolo da protagonista.

Quanti sono gli oriundi ad aver vestito la maglia della Nazionale?

Un tempo erano chiamati oriundi quei calciatori che vestivano la casacca azzurra sebbene di origine straniera. Fino a trent'anni fa questo bacino da cui attingere per fare la differenza non era molto utilizzato, perché non mancavano i giocatori italiani provenienti dalla U-21 che potessero sostituire i campioni ormai a fine carriera. Poi con l'avvento della globalizzazione il mondo è cambiato e ci ha restituito pochi talenti italiani su cui fare affidamento. Ed ecco che la figura dell'oriundo è divenuta sempre più gettonata. Tra quelli dell'epoca recente non c'è soltanto Retegui, ma anche Jorginho, Emerson Palmieri, Mauro Germán Camoranesi e João Pedro. In totale gli oriundi che hanno vestito la maglia della Nazionale sono stati 51; tutti insieme hanno collezionato 463 presenze e 108 goal. Il primo è stato Julio Libonatti, il secondo marcatore di sempre del Torino, che segnò 15 reti in sole 17 presenze. Un vero bomber azzurro. Più famoso di lui fu Raimundo Orsi, attaccante nato in Argentina che contribuì alla vittoria dell'Italia nella Coppa del Mondo del 1934.

Visto che abbiamo parlato più volte di goal, è tempo di dire qualcosa sul calciatore della Nazionale che ne ha segnati di più: Gigi Riva. Con ben 35 è il primatista, davanti a Giuseppe Meazza (33) e a Silvio Piola (30). Dal 1973 nessuno è ancora riuscito a insidiare il suo record, nonostante si giochino molte più partite rispetto a cinquanta anni fa. Per esempio la Nations League, e che dire poi delle tante gare di qualificazione agli europei e ai mondiali, che sono aumentate per la presenza di più squadre nei gironi?