"Sturzo e la Dottrina sociale della chiesa cattolica’’, se ne è parlato ieri in aula consiliare

Interventi del professore Eugenio Guccione, di monsignor Pennisi e del deputato regionale Vincenzo Figuccia

MONREALE, 30 giugno – Si è svolto ieri presso l'aula consiliare del comune di Monreale l'incontro su "Sturzo e la Dottrina sociale della chiesa cattolica" promosso dalla Scuola di formazione politica Cambiamo la Sicilia.

Dopo i saluti istituzionali, si sono susseguiti gli interventi del professore Eugenio Guccione storico e accademico italiano, già ordinario di storia della dottrine politiche all'Università di Palermo e di Monsignor Pennisi arcivescovo di Monreale. Il primo ha tenuto un intervento sul popolarismo sturziano quale "valore fondativo più fecondo, ben distinto dall'odierno populismo, verso il quale si pone come efficace antidoto". L'arcivescovo si è invece soffermato su uno dei suoi cavalli di battaglia: la politica come atto di amore, "come forma più alta di carità" citando Paolo VI. Due lectiones magistrales sigillate dall'intervento del presidente della scuola Vincenzo Figuccia, deputato regionale che ha trattato invece altri due punti cardine della dottrina sturziana: l'autonomismo e il cooperativismo.

"Senza il riconoscimento e il rispetto per le prerogative statutarie - ha detto il parlamentare - non si maturerà mai una sana appartenenza allo stato che come sosteneva lo stesso Sturzo, non può relegare Regione ed enti locali al rango di meri rami attuatori della burocrazia statocentrica". Ripartiamo - ha detto proseguendo - dal costruire nello spirito sturziano, il microtessuto economico della regione utilizzando gli strumenti di finanza agevolata promossi da Ircac, Crias, Irfis coinvolgendo agricoltori, allevatori e artigiani".
Per concludere il coordinatore regionale dell'Udc Decio Terrana che ha sottolineato l'urgenza di tornare ai valori della solidarietà, della sussidiarietà e della giustizia sociale incarnati dalla testimonianza del sacerdote calatino.