Avrebbe fatto affari con i boss, sequestrati beni per 450 milioni di euro all'imprenditore monrealese Calcedonio Di Giovanni

Il provvedimento emesso dal Tribunale di Trapani su proposta della Dia

TRAPANI, 27 ottobre - Il Tribunale di Trapani ha posto sotto sequestro beni per oltre 450 milioni di euro su proposta della Direzione Investigativa Antimafia nei confronti dell'imprenditore monrealese Calcedonio Di Giovanni, 75 anni.

Secondo gli uomini della Dia sarebbe avrebbe intrattenuto rapporti d'affari con famiglie mafiose del mandamento di Mazara del Vallo.
In virtù di questi presunti legami con i vertici di cosa nostra ed il collegamento con noti esponenti dediti al riciclaggio internazionale, l'imprenditore avrebbe avuto la possibilità di "realizzare" il suo ingente patrimonio immobiliare, oggi sequestrato.

Tra i beni vi sono anche un centinaio di case nel villaggio vacanze Kartibubbo a Campobello di Mazara. Ed è a Kartibubbo che, secondo l'accusa, sarebbe emerso «il collegamento di Di Giovanni con uno dei principali artefici del riciclaggio internazionale: Vito Roberto Palazzolo».
«Il villaggio Kartibubbo viene rilevato da Di Giovanni - si legge nel provvedimento del Tribunale presieduto da Piero Grillo - con un notevole investimento posto in essere in un momento in cui Di Giovanni era del tutto sfornito di redditi leciti».

Originario di Monreale, Di Giovanni, viene descritto come «imprenditore spregiudicato» entrato in affari anche con mafiosi di Castelvetrano, ad esempio Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro, e in contatto con Pino Mandalari, il commercialista di Totò Riina. Secondo gli investigatori: «L'esistenza di collegamenti fra mafia, massoneria e affari trasuda da tutti gli atti di questo procedimento nella parte in cui viene in ballo il ruolo degli istituti di credito preposti al controllo dell'avanzamento dei lavori finanziati. Vennero erogate immense quantità di denaro in assenza totale di controlli e qualche volta con la chiara dimostrazione agli atti dell'assenza dei presupposti per continuare a finanziare l'opera».

 Il sequestro ha riguardato decine e decine di terreni e case in provincia di Trapani e Palermo. Diverse società: "Titano real estate limited, "Compagnia immobiliare del Titano", Il Cormorano, Fimmco, "Campobello park corporation, "Immobiliare La Mantide", "Associazione orchidea club, "Selinunte country beach, alcune quote del "Selene residence" di Campobello di Mazara, "Parco di Cusa vita e vacanze, Dental house, Numidia srl. Molte di queste società erano già in liquidazione.