Lettera minatoria in carcere a Salvatore Maniscalco, presunto uxoricida di Concetta Conigliaro: i carabinieri denunciano una donna

Lei stessa avrebbe ammesso le proprie responsabilità

MONREALE, 8 novembre – I carabinieri di Monreale sono riusciti a far luce sull'autore di una lettera minatoria inviata al carcere dell'Ucciardone e destinata ed Salvatore Maniscalco, l'uomo in cella con l'accusa di avere ucciso la moglie Concetta Conigliaro.

Nella lettera l'uomo veniva "invitato" a ritrattare le ultime dichiarazioni rese ai magistrati, con cui aveva ammesso la compartecipazione di zio e cugino, Vincenzo ed Antonino Caltagirone, alla distruzione del corpo della moglie avvenuta subito dopo l'omicidio: Concetta era scomparsa lo scorso 11 aprile ed i suoi resti furono ritrovati nelle campagne tra San Cipirello e Camporeale a seguito delle indagini dei Carabinieri solo il successivo 8 giugno.

Le indagini avviate dai militari della Compagnia di Monreale sulla missiva anonima inviata all'indirizzo di Salvatore Maniscalco, hanno consentito di far luce sull'ennesima vicenda sorta attorno ad un nucleo familiare ormai devastato. All'Ucciardone era stata infatti recapitata una lettera con minacce contro i familiari di Maniscalco, affinché ritrattasse. Immediati gli accertamenti condotti presso gli uffici postali della giurisdizione che hanno consentito di identificare proprio nelle filiale di San Cipirello l'ufficio da cui era partita la lettera minatoria.

L'interrogatorio degli operatori delle Poste e la conoscenza precisa dei loro concittadini hanno consentito alla Stazione di San Cipirello di individuare subito il latore nella nipote acquisita di Vincenzo Caltagirone, peraltro autorizzata a vederlo ed assisterlo mentre lo stesso si trova ai domiciliari. La donna, sentita subito in Stazione e messa di fronte agli elementi a suo carico, ha finito per confessare la propria responsabilità nella vicenda ed è stata per questo deferita in stato di libertà all'autorità giudiziaria per il reato di minacce gravi.