Trovato un piccolo arsenale e un laboratorio per costruire armi

I carabinieri arrestano due uomini

SAN GIUSEPPE JATO, 9 novembre – Nel pomeriggio d martedì scorso, 4 novembre, i carabinieri della Stazione di San Giuseppe Jato, nel corso di un controllo alla circolazione stradale hanno fermato il 53enne, Giovanni Di Lorenzo.

L'uomo, noto alle forze dell'ordine, peraltro sprovvisto di patente di guida, ha subito tentato di eludere il posto di controllo, ma i militari lo hanno bloccato e, oltre a contestargli l'infrazione al Codice della Strada, hanno proceduto alla perquisizione del veicolo, che si concludeva, poco dopo, con il rinvenimento di una pistola ad aria compressa modificata per sparare colpi cal. 7,65.

Per lui l'accusa è quella di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco alterata. Quasi contestualmente i Carabinieri del N.O.R.M. di Monreale hanno proceduto alla perquisizione domiciliare presso l'abitazione di u uomo (B.R.) per il fondato sospetto che fosse quello il posto dove Giovanni Di Lorenzo avesse ritirato l'arma modificata e, quindi, dove fosse occultato il laboratorio per la costruzione e la modifica delle armi e munizioni. Infatti, bene nascoste nell'appartamento, oltre ad una rivoltella e un tamburo per revolver, sono stati rinvenuti 649 proiettili di vario calibro tra cui 12, 7,65, 38 special e 44 magnum. Di queste ultime, molte erano state modificate artigianalmente.
Durante la perquisizione dell'immobile, inoltre, è stato rinvenuto tutto l'occorrente utile alla fabbricazione delle munizioni: una pressa per il confezionamento con i diversi adattatori per i vari calibri, bossoli, polvere, inneschi ed ogive. I reati contestati sono quelli di detenzione abusiva di armi e fabbricazione di esplosivi non riconosciuti. Il magistrato, informato dei fatti, ha disposto che entrambi gli individui attendessero in regime di custodia in carcere la convalida del Gip, che è arrivata lasciando Di Lorenzo in carcere e l'armaiolo B.R. all'obbligo di firma in attesa delle fasi ulteriori del processo.