Aquino, arrestato perchè accusato di maltrattamenti in famiglia, oggi è stato assolto

Per il giudice “il fatto non sussiste”. Solo liti sporadiche con la moglie

PALERMO, 7 gennaio – Era stato arrestato il 9 novembre del 2013, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Oggi, però, D.G.R. un uomo di 31 anni, residente ad Aquino, è stato assolto perché il fatto non sussiste.

A pronunciarsi così è stato il giudice Annalisa Tesoriere della seconda sezione penale del tribunale di Palermo, che ha accolto le tesi difensive del legale dell’uomo, Piero Capizzi, secondo le quali il comportamento dell’imputato sarebbe da inquadrare nell’ambito di un litigio episodico e sporadico e non in maltrattamenti perpetrati nei confronti della moglie, con la quale era avvenuto l’alterco.

I guai del giovane, allora 29enne, erano cominciati la sera del 9 novembre 2013, quando carabinieri della stazione di Monreale erano intervenuti per dirimere un'accesa lite in famiglia, constando che l’uomo avrebbe violentemente picchiato la moglie. A richiedere l'intervento dei militari era stata proprio la donna, spinta dalla madre, che, subito dopo i fatti, aveva sporto querela orale, ma poi successivamente si era rifiutata di sottoscrivere la denuncia. Malgrado la frenata della donna, i militari avevano proceduto all'arresto di D.G.R. che, oltre a vederselo convalidato il giorno seguente, era stato anche sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l'abitazione del fratello che viveva a Palermo. La detenzione in regime di domiciliari si era protratta fino al 15 gennaio 2014, nonostante già nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’uomo avesse professato la sua innocenza, descrivendo l’episodio come un normale litigio, anche se acceso.

Oggi, quindi, dopo poco più di due anni, arriva l’assoluzione per l’uomo, poiché, come detto, per il tribunale il fatto non sussiste e quella lite, nella valutazione del giudice, è da ascrivere solo ad un fatto sporadico, ad una normale lite in famiglia, magari sfociata in momenti di tensione, che ad una condotta reiterata da inquadrare nell’ambito dei maltrattamenti. Probabile, come è emerso dal processo, che a giocare un ruolo determinante nell’alterco, siano state le frequenti conflittualità fra le famiglie, che avrebbero fatto salire la tensione fra i coniugi, fino al verificarsi di quell’episodio.

L’uomo, fortunatamente per lui, non solo è stato assolto, ma ha mantenuto pure il suo rapporto matrimoniale, tanto che ad oggi risulta ancora regolarmente sposato con la stessa dona con cui due anni fa ebbe quell’acceso diverbio. E, non appena la sentenza diventerà irrevocabile, la difesa potrebbe valutare pure l’ipotesi di agire per “ingiusta detenzione”.