Omicidio di Concetta Conigliaro, si alleggerisce la posizione di Vincenzo Caltagirone

È accusato di trasporto, distruzione ed occultamento del cadavere in corcorso

PALERMO, 11 ottobre – Sembra alleggerirsi la posizione di Vincenzo Caltagirone, 75 anni jatino nel processo d’appello relativo all’omicidio di Concetta Conigliaro, nel quale l’anziano è accusato di trasporto, distruzione ed occultamento del cadavere in concorso.

IIn primo grado Caltagirone è stato condannato a tre anni, mentre suo figlio, che risponde dello stesso reato, ha ricevuto una condanna più pesante a quattro anni ed otto mesi. Il marito di Concetta Conigliaro, invece, Salvatore Maniscalco, ritenuto l’autore dell’omicidio avvenuto nel maggio del 2014, è stato condannato in primo grado a vent’anni di reclusione.
Attualmente Vincenzo Caltagirone è in stato di libertà, a seguito della revoca della misura cautelare richiesta ed ottenuta dal suo legale Enrico Bennici nel marzo scorso, mentre il figlio Antonino si trova attualmente recluso presso il carcere dei Cavallacci di Termini Imerese.

Nel corso dell’udienza che si è tenuta ieri in Corte di Assise di Appello di Palermo (Sezione Seconda) il processo ha registrato la requisitoria del Procuratore Generale che ha richiesto l'assoluzione per il Vincenzo Caltagirone, riconoscendo la fondatezza della tesi difensiva sull’estraneità dello stesso in questa vicenda, proprio in considerazione che non vi sarebbe alcun elemento di prova a carico nei suoi confronti nella partecipazione a tutti fatti contestati.
Per quanto riguarda il figlio Antonino, il procuratore ha richiesto la conferma della sentenza di condanna di primo grado, mentre per il Salvatore Maniscalco ha chiesto la riduzione di pena a 16 anni. La successiva udienza si terrà il 17 ottobre, quando discuteranno tutte le parti civili ed i difensori di Maniscalco.