San Martino, picchia moglie e figlia: arrestato dai carabinieri

Le due donne sono state accompagnate al Pronto Soccorso

MONREALE, 21 aprile - Un’altra brutta storia di violenza domestica è stata interrotta grazie all’intervento dei carabinieri, che hanno tratto in arresto un 53enne, macellaio residente presso la frazione monrealese, per maltrattamenti in famiglia.

Alle 22.30 dell'altro ieri, la voce tremante di una ragazza segnalava al 112 che per l'ennesima volta il padre stava picchiando la madre e che lei stessa era stata aggredita dall'uomo. Accorsi immediatamente sul posto, i militari della Stazione di San Martino delle Scale trovavano fuori dall'uscio di casa le due donne, madre e figlia, di 53 e 25 anni, letteralmente "sbattute" fuori di casa, e costrette a rimanere all'esterno nonostante vi fosse la temperatura non fosse mite.

Le due donne apparivano in evidente stato di shock e mostravano entrambi chiari segni di aggressione: la figlia aveva riportato dei graffi al collo, mentre la madre lamentava forti dolori al braccio. La casa si presentava a soqquadro, con un tavolino da soggiorno rotto e suppellettili per terra. Vista la gravità della situazione, l'uomo veniva condotto in caserma mentre le due si portavano dapprima in ospedale, dove veniva medicate e giudicate guaribili entrambi in tre giorni, salvo complicazioni, e poi in caserma per sporgere querela.

Presso il presidio dell'Arma i militari potevano apprendere che quella non era stata un'aggressione isolata, ma l'ultimo episodio di una continua serie di violenze, iniziate nel 2006, ripetute nel 2010 e degenerate quella sera. Ma tutte le volte l'uomo era stato "perdonato" dalla moglie, che nonostante le violenze subite, prima di ieri, non aveva mai voluto sporgere denuncia contro il marito.

Alla luce dei riscontri emersi e vista la gravità dei fatti, i carabinieri pertanto, constatando la continuità nei maltrattamenti in famiglia, dichiaravano l'uomo in stato di arresto trattenendolo presso le camere di sicurezza della caserma di Monreale. Il giorno successivo, il tribunale di Palermo, dopo la convalida dell'arresto, applicava all'uomo la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare.