L’ente non dovrà sborsare circa 55 mila euro, come richiesto dall’istituto di credito
PALERMO, 24 maggio – Mancava la forma scritta del contratto, requisito fondamentale per dare validità ad esso. Questa, in estrema sintesi, la motivazione con cui il giudice Francesca Taormina, appartenente alla 3ª sezione del tribunale civile di Palermo, ha dato ragione al comune di Monreale.
Di fronte c’era la banca FarmaFactoring, istituto di credito che già altre volte ha acquistato a prezzo scontato il credito vantato nei confronti degli enti locali da Eni ed Enel, per la fornitura pregressa di gas ed energia elettrica.
Anche questa volta, però (il contenzioso tra il comune e la banca non è nuovo), si è vista dare torto dal tribunale, consentendo alla municipalità monrealese un risparmio di circa 55 mila euro. Cifra che si aggiunge a quelle delle precedenti vertenze giudiziarie, che fanno toccare una somma di circa 200 mila euro. In tutte queste circostanze a rappresentare il Comune di Monreale c’era l’avvocato Andrea Rizzo, incaricato dall’amministrazione Arcidiacono di patrocinare la causa, alla luce dell’esperienza maturata nei precedenti contenziosi, anch’essi vincenti.
Per il comune si è trattato, in pratica, di un successo su tutta la linea, dal momento che il giudice aveva prima sospeso il decreto ingiuntivo con il quale la banca aveva intimato il pagamento all’ente, quindi ha dichiarato soccombente la banca, obbligandola pure al pagamento di circa 5.000 euro di spese processuali. Infine non ha avallato il principio dell’indebito arricchimento, considerato che l’erogazione di gas ed energia elettrica non era stata a carico della banca ma delle aziende che ad essa avevano ceduto il credito.